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Sassi - personale di Ciro Segreto
Versatile, eclettica la sala Mannitidiriale: come una donna capricciosa che continuamente cambia abito, dal 5 all’11 ottobre 2008 ha scelto di indossare atmosfere calde e rarefatte per accogliere le opere di Ciro Segreto.
Ispirate ai granitici figli della Natura, i Sassidel giovane artista pompeiano sanno di sole e di mare: in essi, il sapore acre della salsedine si coniuga ad un certo minimalismo bicromatico per conquistare anche l’attenzione dei più esigenti. La sorprendente capacità di riproduzione mimetica dell’originale ha spinto le occhiate più sintetiche a domandarsi dove avesse trovato pietre così grosse e come avesse fatto a lavorarle, occhiate rimaste poi ancor più meravigliate scoprendo che quei sassi erano, in realtà, figli di un unico blocco di materiale terroso, plasmato con cura e attenzione dalla creatività del ceramista.
Musa di tutta la produzione, una piccola pietra grigia e bianca ritrovata su una spiaggia di Palinuro: di questa Ciro Segreto riproduce tonalità, linee e forme, variandole di volta in volta per produrre vasi, lampade, orologi di una raffinatezza unica, irripetibile, sempre diversa.
Ma non è tutto perché i Sassi sanno anche raccontare storie. E’quanto succede al centro della sala dove, sulle superfici ancora crude della pasta, si snodano i momenti salenti del capitolo più triste delle storie cristologiche. La materia si alza per scoprire i volti espressivi e nervosi di Cristo e dei suoi aguzzini, perfettamente a loro agio nello spazio levigato del sasso.
Carla Rossetti
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