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The Softone - Dom 28 Settembre 2008
Una serata al Pompeilab che ci trasporterà nei fumosi club americani, un momento di grande e autentica comunicazione emotiva in nome della musica e non del business.
These Days Are Blue, dalle vaghe ispirazioni del cantautorato d’oltreoceano, è l’album di debutto dei Softone, progetto creato dall’eclettico animo di Giovanni Vicinanza.
La sua estetica del linguaggio traccia le dodici ballads del disco tra il folk e l’acustico, con ospiti eccezionali come Faris Nourallah e Songs for Ulan e, impreziosito anche dalle voci straordinarie di Emma ed Enrico Vicinanza, che accompagnano il fratello, Giovanni, in questo meraviglioso album edito dall’Awful Bliss, e nato nella sua casa studio, The Room.
www.myspace.com/thesoftone
Grazie softone
Domenica, era davvero il momento di una serata come quella che ci hanno regalato i Softone. Chissà perché la domenica evoca sempre una sorta di piccola malinconia. Guccini avrebbe detto questa domenica in settembre … ed in effetti una piccola flessione anche il nostro pubblico l’ha avuta. Un pubblico intimo e raccolto ieri sera si è lasciato affascinare dalle note di Giovanni Vicinanza e compagni: la loro musica in veste di simbolo catartico fondamentale per tramutare quella malinconia in sorriso, in quiete. Di questo hanno parlato i Softone. Sul palco soffici suoni di pianoforte, legami di chitarre e basso e colpi quanto mai morbidi di batteria. Due voci legate prima e libere poi: un sound fatto di vento ed una netta contrapposizione fra il freddo inatteso di settembre ed il tempore delle note nate dall’idea di Giovanni Vicinanza e rese musica da un gruppo di musicisti tecnicamente ineccepibile. Prediletto durante l’esibizione l’andamento semplice e intuitivo della lingua inglese, e di conseguenza a portata di mano e d’orecchio del pubblico un susseguirsi di note in bilico fra il dinamismo e il piacevole acquietarsi dell’animo. Eh si. Ci voleva una serata così. Grazie softone
Il giovane Alessio
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