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Gnut - Ven 03 Ottobre 2008
Progetto nato a Napoli nel novembre del 2002 tra i musicisti Claudio Domestico (voce), Piero Battiniello (chitarra acustica, basso elettrico,cori) e Carlo Maria Graziano (batteria). Nel settembre 2003 partecipano e vincono il Royal Rock Festival di Caserta. Riconosciuti dalla giuria come miglior gruppo al M.E.I. Fest Tour nel novembre del 2003 vengono invitati a suonare al Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza. Nel Marzo del 2004 vincono le selezioni regionali di Arezzo Wave in Campania e per rappresentare la loro regione al festival. Nel Settembre dello stesso anno sono finalisti al Festival Spazio Giovani, prestigioso appuntamento annuale nell'anfiteatro Mediterraneo di Foggia. Due mesi più tardi incidono il demo tape In vent'ore e vengono contattati da Guido Andreani, collaboratore di Mauro Pagani alle Officine Meccaniche di Milano, con il quale, nel maggio 2005, registreranno Divento, il loro album d’esordio, accompagnato da numerosi recensioni positive da parte dei critici.
Venerdi 3 ottobre nella serata al Pompeilab, in un'atmosfera di certo profonda e di calda tranquillità, presenteranno in anteprima alcuni pezzi del loro ultimo lavoro, il secondo disco, registrato in Francia con la produzione artistica di Piers Faccini.
Il loro sound trova radici nel folk e nel rock di matrice cantautorale, ricerca condotta spingendosi verso melodie in tempi dispari, che fanno da spartiacque tra la forma canzone e l'improvvisazione, chiaro riferimento al rock degli anni '70.
Un soffio di vento necessario..
www.myspace.com/gnutmusic
GNUT in concerto. Hanno parlato alle nuvole
Autunno. Triste? Non direi. Forse un po’ malinconico, senza dubbio imprevedibile. Questo vuol dire una stagione autunnale. Quel pizzico di ebbrezza, il rischio. Così è stato anche per il concerto/evento degli GNUT. Piove, cavolo se piove. Dov’è finto il sole … ci si chiedeva durante l’allestimento del palco! Scelta ardua che alla fine è finita sulla location esterna. Avevamo ragione. Anche gli GNUT avevano ragione. Una persona fantastica ieri scrisse: il tempo non fermerà la musica. Aveva ragione anche lei. Gli GNUT ieri sera hanno parlato alle nuvole, le quali incantate hanno concesso loro una tregua che è durata fino all’ultima nota degli strumenti. Poi il diluvio. Bene, anche questa serata qui non poteva saltare. Il corridoio di luci ha accompagnato tutti voi verso la pedana dalla quale la musica come ogni sera è partita senza intoppi. GNUT, ospiti d’onore qui da noi, ci hanno reso omaggio con note frutto delle più belle favole da cantautori mescolate ad un rock che, a tratti caposselliano, in realtà è risultato essere molto più intimo di quanto ci si aspettava. Li conoscevamo già gli GNUT ma viverli ad un passo, ascoltarli dal vivo, è stato tutt’altro. Una tromba spesso in sordina per accompagnare, una voce graffiante per spiegare ed una chitarra corredata di basso per darci armonia. Infondo non faceva affatto freddo. Le nuvole al buio non si vedono e la musica degli GNUT ci ha permesso di lasciarci sfiorare dal vento e goderci tutto sommato anche quelle quattro gocce che hanno inondato la città.
Il giovane Alessio
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