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Chelsea Hotel: la leggenda rischia grosso
CHELSEA HOTEL: la leggenda rischia grosso
Il Chelsea Hotel di New York ( fondato nel 1883 ) è un edificio semplice di mattoni rossi ubicato sulla 23esima strada ( al numero 222 ) tra la settima e l’ottava avenue; “uno dei pochi luoghi civilizzati della grande mela, se per civiltà si intende la libertà dello spirito, la tolleranza delle diversità, la creatività e l’arte”. Fino a poco più di un anno fa era gestito dal grande Stanley Bard ( 73 anni di cui oltre 50 come direttore del Chelsea ) ma adesso …
LA STORIA
Il Chelsea Hotel ha davvero un passato illustre; lì, fra le sue mura troppo corte per i soffitti sospesi e l’aria sottile che avanza dai finestroni sventrati, la storia si mescola con la leggenda. Musicisti, poeti, attori, girovaghi, artisti squattrinati senza un becco di un quattrino e tanta “gente” hanno abitato le sue stanze. Un vero e proprio circo insomma,dove Bard, il grande Bard domava i leoni con fili di seta e al contempo – con la faccia e le unghie - … Dio .. chi credeva di esserlo e chi lo sarebbe diventato senza saperlo mai.
Circa un anno fa, il consiglio di amministrazione ha affidato la gestione ad un nuovo management, uno di quelli modaioli che badano a ristrutturare l’anima dei luoghi come dei perfetti criminali. Il nuovo management, abituato da sempre a servire una clientela “pagante”, come prima cosa ha dato il ben servito a Bard, reo di non aver mai cacciato nessun cliente dal Chelsea per non aver pagato il conto. Una brutta mossa per uno che gestisce una miniera d’oro.
Si faceva lasciare qualcosa Bard, un quadro, un manoscritto, un oggetto ( oggi la sua collezione privata vale una fortuna ) e come un vero Robin Hood, chiedeva a chi poteva permetterselo e proponeva simbolici versamenti a chi non aveva un cazzo da spendere.
Ecco, questo è il passato .. non è più !
I CLIENTI
Le stanze del Chelsea Hotel sono state la residenza di famosi personaggi, sono loro che lo hanno reso immortale .. canzoni, video, quadri, sceneggiature .. forse lo raccontano.
Ho provato a fare un elenco, tutto qui, a ricordare le stravaganze che ho sentito dire … E poi le ho scritte per salutarle con le ossa delle mani, perché penso che tutte le cose possono scomparire se il sacrosanto avvicendamento delle anime non è logico.
CAMERA 206 .. ci abitava Dylan Thomas .. lì il 5 novembre 1953, il poeta si scolò 18 bicchieri di whisky di fila, entrò in coma e il 9 novembre morì.
Arthur Miller .. ci abitò per 6 anni.. si pensa che li, nella sua stanza altissima, abbia scritto almeno due romanzi e “Dopo la caduta”, la sua lettera d’addio a Marilyn
Burroughs .. ci abitava quando lo riteneva giusto. Ci ha scritto “Il pasto nudo”.
Nel 1966, Andy Wharol, cliente abituale, vi girò The Chelsea Girl, 12 film di mezz’ora in cui sfilano tutte le icone wharoliane, da Nico a Marie Menken, da Rona Page a Brigid Berlin, che in una scena memorabile si buca di metedrina attraverso i jeans.
O. Henry, ci visse per anni registrandosi ogni notte con un nome diverso.. Il re dei giochi di parole.. dei finali a sorpresa ( forse solo uno come lui avrebbe potuto immaginarne uno così per il Chelsea )
A 17 – suite principale - Bob Dylan vi compose la romantica “Sad eyed lady of the Lowlands”, dedicata alla moglie Sara. E li, con la penna sul cuore e tutt’e due in un cassetto chiuso, consumò la sua love story con Edie Sedgwick, musa di Wharol.
Jack Kerouac, nasce in una stanza del Chelsea il suo On the Road; Charles R. Jackson, autore di The lost weekend, muore suicida nella sua stanza il 21 settembre 1968 ; Stanley Kubrick, il grande regista vi soggiornava spesso; Milos Forman, fece del Chelsae la sua tana durante le riprese di Hair.
Leonard Cohen e Janis Joplin vissero li il loro amore .. lui gli dedicò la canzone Chelsea Hotel n°2, che racconta di un rapporto orale ( I remember you well in the Chelsea Hotel, you were talking so brave ando so free. Giving me head on the unmade bed )
Jimi Hendrix .. vi organizzava festini a base di droga e sesso.
Patti Smith e il fotografo Robert Mapplethorpe vissero la loro storia impossibile ( lui era gay ) fra le mura di una delle stanze del Chelsea.
CAMERA n° 100 ( ma non esiste più perché le sue pareti sono state abbattute ) .. il 12 ottobre 1978 Sid Vicius uccise la sua fidanzata Nancy .. e nel febbraio dell’anno successivo lui stesso morì per overdose in un’altra stanza dell’hotel.
Alphaeus Cole, visse al Chelsea hotel per 35 anni .. morì nel 1998, a 112 anni, nella sua stanza ( il più vecchio cittadino americano )
Charles James, il primo sarto americano... forse. Nel 1964 si sposto nel Chelsea Hotel e lì morì.. era il 1978
Adesso un gioco: 1) immaginate tutti questi nomi e fantasticate su una loro possibile appartenenza ad una lista mail; 2) chiudete gli occhi un istante dopo aver letto tutti i “destinatari”; 3) leggete il messaggio della nuova gestione.
2) Mark Twain,Dale Beran, Arthur C. Clarke, Gregory Corso, John Patrick Kennedy, Quentin Crisp, Gore Vidal, Tennessee Williams, Allen Ginsberg, Robert Hunter, Jack Gantos, Brendan Behan, Simone de Beauvoir, Robert Oppenheimer, Jean-Paul Sartre, Bill Landis, Michelle Clifford, Thomas Wolfe, Charles Bukowski, Raymond Kennedy, Matthew Richardson, Stephen Mooney, René Ricard, , Shirley Clarke, Cyndi Coyne, Mitch Hedberg, Dave Hill, Lillie Langtry, Ethan Hawke, Dennis Hopper, Eddie Izzard, Kevin O'Connor, Uma Thurman, Elliot Gould, Henri Chopin, John Cale, Édith Piaf, Joni Mitchell, Marty Connolly, Anthony Kiedis, Larry Rivers, Robert M. Lambert, Brett Whiteley, Christo, Arman, Richard Bernstein, Francesco Clemente, Philip Taaffe, Michele Zalopany, Ralph Gibson, Rene Shapshak, Frida Kahlo, Diego Rivera, Robert Crumb, Jasper Johns, Claes Oldenburg, Vali Myers, Donald Baechler, Herbert Gentry, Willem De Kooning, John Dahlberg e ( ma di sicuro ho dimenticato qualcuno ) Henri Cartier-Bresson
3) “Siete pregati di verificare che nessun sospeso sia rimasto nel vostro acconto. Ignorate la presente se avete già provveduto al pagamento”
“A rest stop for rare individuals”
bardamù
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