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Musica dal mondo a cura di P. Panico - Dom 12 Ott 2008
Serata particolare al Pompeilab.
Pasquale Panico ed una rosa di musicisti d'eccezione racconteranno la storia della musica attraverso un viaggio intorno al mondo fatto di suoni, immagini e letture.
Africa, India, Brasile, Francia sono solo alcune delle tappe dell'itinerario scelto dai musicisti che ci illustreranno, con l'utilizzo degli strumenti musicali tipici, l'origine delle diverse melodie, del ritmo, dei timbri e delle armonie di diversi luoghi nel mondo. La musica al centro di tutto, la musica di pari passo con la storia dell'umanità.
Una serata da non perdere, tra storia, aneddoti e curiosità, egregiamente lette da Mario Tartaglione, anche la musica del luogo più lontano sembrerà essere parte di noi.
I musicisti:
PASQUALE PANICO : chitarre, sitar ed effetti percussivi
LUCA CIOFFI : percussioni arabe, indiane,
NICOLA COPPOLA : tromba
FRANCESCO DI LAURO : percussioni africane, cubane e brasiliane
NICOLA MILLINO: fisarmonica
ANTONIO MONTUORI : percussioni africane, cubane e brasiliane
ANTONIO PERNA : pianoforte
ANDREA SANTANIELLO : sassofoni
CRESCENZO VITIELLO : basso elettrico
GIOVANNI VOLPE : batteria, percussioni africane, brasiliane e cubane
www.myspace.com/pasqualepanico
www.myspace.com/andreasantaniello
www.myspace.com/antoniomontuori
www.myspace.com/volpegiovanni
Ore 22:00. Mario Tartaglione sale sul palco, sistema una sedia all’angolo, calano le luci. Si parte.
E’ un viaggio per occhi e orecchi attenti la proposta domenicale del Pompeilab: un viaggio a cavallo tra ritmi e note per scoprire, attraverso la musica, suoni, colori e atmosfere del mondo. Africa, Brasile, Francia, India, Cuba: porzioni di mondo che il nomadismo di uomini e culture ha contribuito ad avvicinare e a mescolare.
Si parte con i suoni magici e primitivi del Brasile e si arriva fino in India, una delle tappe sicuramente più apprezzate dal pubblico numeroso del Pompeilab, entusiasmato prima dal sitar di Pasquale Panico, ipnotizzato poi dalle mani e dalle percussioni di Luca Cioffi. Ma il tempo incalza, la sera cala. E’ tempo di ripartire.
La nostalgia per il calore brasiliano e lo spiritualismo indiano è presto scoraggiato da Elvira Maioni: il pubblico danza assieme alla bella e brava Salomè nostrana e tra un velo e un colpo d’anca si arriva alla Francia manouche celebrata dalla fisarmonica di Nicola Millino.
Il finale è tutto per “ […] quell’uomo che non vorresti uscisse mai con tua figlia”: il jazz. Sul palco una formazione costituita da Antonio Perna (pianoforte), Crescenzo Vitiello (chitarra elettrica), Nicola Coppola (tromba), Andrea Santaniello (sassofoni), Antonio Montuori, Giovanni Volpe, Francesco Di Lauro (percussioni) regala, accompagnati da un ritmo vivace, assoli che traghettano un pubblico ormai completamente rapito verso l’ultima tappa di questo viaggio: Cuba.
Poi le luci si spengono e il pubblico pian piano si allontana, trascinandosi dietro, come sempre accade dopo ogni viaggio, la promessa di un arrivederci.
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