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NAPOLETANO E'...10
Auguri a tutti i nostri lettori.. per Voi un anno pieno di successi !
La 18esima giornata di Campionato (la prima del 2009) è subito segnata da un pari abbastanza grave dei ragazzi di super Mou contro il sorprendente Cagliari di Acquafresca. Il Genoa, orfano del Principe, travolge il Torino come avremmo dovuto fare noi; la Lazio di Pandev (tripletta per il macedone) vince e convince; la Juve rosicchia due punti alla capolista con la solita punizione di Del Piero e il Milan fa a cazzotti con la Roma per aggiudicarsi un misero punto.
Il Napoli, affaticato e privo di Santacroce (indispensabile se l’alternativa è Paolo Cannavaro ), gioca un secondo tempo pieno di cose e vince meritatamente con un gol facile facile di Maggio.
Forza azzurri !
ROMA – NAPOLI 1-1
NAPOLI – FIORENTINA 2-1
UDINESE – NAPOLI 0-0
NAPOLI – PALERMO 2-1
BOLOGNA – NAPOLI 0-1
GENOA –NAPOLI 3-2
NAPOLI – JUVENTUS 2-1
LAZIO – NAPOLI 0-1
NAPOLI-REGGINA 3-0
MILAN – NAPOLI 1-0
NAPOLI – SAMPDORIA 2-0
ATALANTA – NAPOLI 3 - 1
NAPOLI – CAGLIARI 2 -2
INTER – NAPOLI 2 - 1
NAPOLI – SIENA 2 – 0
NAPOLI – LECCE 3 - 0
TORINO - NAPOLI 1 – 0
NAPOLI – CATANIA 1 - 0
I - IL PRESENTE –
NAPOLI - CATANIA 1 - 0
Napoli (3-5-2): Iezzo, Cannavaro, Rinaudo, Contini, Maggio, Blasi, Gargano, Hamsik (30' st Russotto), Vitale (46' st Aronica), Lavezzi (47' st Pazienza), Denis. A disp. Gianello, Montervino, Bogliacino, Pia'.
All. Reja.
Catania (3-5-2): Bizzarri, Sardo, Silvestre, Terlizzi, Silvestri, Izco (32' st Baiocco), Carboni, Biagianti (26' st P.Ledesma), Gia.Tedesco (38' st Plasmati), Mascara, Morimoto. A disp. Acerbis, Sabato, Dica, Martinez.
All. Zenga.
Arbitro: Celi di Campobasso
Marcatori: 35' st Maggio.
Ammoniti: Morimoto.
Al 22' del secondo tempo Bizzarri ha parato un rigore a Marek Hamsik
- Il punto –
Gli azzurri hanno battuto di misura il Catania di Walter Zenga giocando effettivamente solo il secondo tempo !
Il Catania, ordinato e attento, costringe il Napoli di Lavezzi, febbricitante ma come sempre decisivo ( suo l’assist per il gol di Maggio), ad una vittoria striminzita che a conti fatti – il bicchiere mezzo pieno- sovverte le statistiche che ci vogliono negli ultimi anni sempre battuti in quella che ormai è diventata la partita di Capodanno ( .. l’11 gennaio.. mah ! ). La buona prestazione di Russotto ( per lui uno scampolo di secondo tempo e qualche finta ) e la voglia di esserci sempre e comunque del Pocho Lavezzi ci lasciano dire con orgoglio: .. avanti Napoli batti il Chievo e prepara la festa alla Roma !
foffi
La storia del Napoli
Sallustro e Vojak: 209 reti prima della guerra !
L’Associazione Calcio Napoli, denominazione che la società manterrà per quasi quaranta anni, comincia a disputare i suoi primi campionati ottenendo discreti successi. Ad Ascarelli si deve la scoperta di uno dei primi talenti del football italiano, il centravanti Attila Sallustro che militò nel Napoli di quegli anni, segnando ben 107 reti, senza mai tirare un calcio di rigore. Fra il 1930 e il 1935 gli azzurri ottengono qualche buon piazzamento nel campionato di serie A a girone unico, guidati in panchina dall’inglese William Garbutt mentre la squadra beneficia delle reti messe a segno, oltre che da Sallustro, anche da un altro bomber di razza, la mezz’ala Antonio Vojak, autore di 102 reti in 194 partite. Il 1935 segna l’avvento in società di un armatore, il comandante Achille Lauro, figura che caratterizzerà i successivi trenta anni del Napoli. I primi anni della presidenza Lauro vedono pochi risultati e, nel 1942, la prima retrocessione della società in serie B. Poi, la guerra.
Gli anni del Comandante
Finita la seconda guerra mondiale, il Napoli riparte dalla serie A ma un presunto tentativo di corruzione lo spedisce diritto nuovamente in serie B. Nel 1950, con la presidenza di Egidio Musolino e Eraldo Manzeglio in panchina, il Napoli è di nuovo promosso nella massima serie. Muore Musolino e riappare sulla scena il comandante Achille Lauro, spinto anche da ambizioni politiche che lo porteranno alla carica di Sindaco della città. Per riuscire finalmente a vincere, Lauro porta a Napoli alcuni celebri campioni. Il primo fra tutti è il bomber svedese Hasse Jeppson, pagato l’astronomica cifra di canto cinque milioni e perciò soprannominato dai tifosi O’Banco ‘e Napule. L’avvento di Jeppson non regala i titoli sperati, tantomeno accadrà con l’acquisto del centravanti brasiliano Luis Vinicio, detto O’Lione. Quando Lauro cede Jeppson e acquista l’argentino Bruno Pesaola, il Napoli raccoglie il quarto posto, suo migior risultato, prima di retrocedere nuovamente in B nel 1961. Pur con qualche difficoltà e con Pesaola in panchina, il Napoli torna dopo un anno in serie A. Stabilisce anche un record tuttora imbattuto: si aggiudica la Coppa Italia e resterà l’unica società di serie B capace di fare tanto. La permanenza fra i grandi dura poco e dopo un torneo contraddistinto anche da gravi contestazioni da parte dei tifosi, si scende nuovamente in B. Si tornerà in serie A nel 1965 ma quella che arriva nel massimo campionato è una società rifondata che dal 25 giugno del 1964 ha assunto la denominazione di Società Sportiva Calcio Napoli. Presidente è Roberto Fiore.
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