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Pompei: un piccolo viaggio nel vecchio regime dittatoriale argentino
Pompei. SI è svolto lunedì 27 aprile, presso i locali del Pompeilife, l’incontro “Memoria y Desaparecidos” a cura dell’Associazione socioculturale Italo – argentina (Ascia), con il patrocinio dell’ambasciata argentina in Italia e con la collaborazione dell’assessorato alla cultura della città di Pompei. Al centro del dibattito il racconto di Horacio Pietragalla Corti, figlio di una coppia di desaparecidos argentini che circa cinque anni fa, grazie all’aiuto del movimento delle “Madri di Plaza de Mayo”, è riuscito a risalire alle sue vere origini. Dopo i saluti del Sindaco Claudio D’Alessio e dell’Assessore alla cultura Antonio Ebreo, i quali a nome del comune hanno consegnato due targhe commemorative della manifestazione ai membri dell’Ass. Ascia e alla rappresentante dell’ambasciata, Marina Mantecòn Fumadò, l’incontro entra nel vivo con il racconto di Horacio: “Sono felice del mio nome attuale, perché finalmente è quello che mi diedero i miei veri genitori. I dubbi sulla mia vera identità iniziarono a venirmi fin da adolescente e, quando venni a conoscenza del movimento di Plaza de Mayo, seppi che loro avevano una banca dati del DNA e quindi mi imposi di fare anche io il test. In questo modo sono riuscito a mettere insieme i resti della mia vera famiglia e a capire tra l’altro di avere un’età diversa da quella dichiarata”. I pensieri di Horacio si soffermano in particolare sulla volontà politica dei suoi genitori, come di quella di tanti altri oppositori del regime militare: “i miei veri genitori sapevano di certo a cosa andavano incontro, ma il loro desiderio di libertà per se e per i propri figli fu più forte della paura di morire”. Forti anche le emozioni del pubblico, che offre molteplici spunti di riflessione, primo fra tutti l’ingerenza degli Stati Uniti sulla storia politica del Sud America. A tal proposito l’ambasciatrice Marina Mantecòn Fumadò sottolinea che “Gli Stati Uniti bloccarono, finanziando i regimi militari, qualsiasi governo di ispirazione socialista”. Dello stesso avviso anche Carlos Omar Bustamante - presidente Ascia – che precisa “il Sud America, dal punto di vista economico e produttivo, è sempre stato il giardino di dietro della Casa Bianca”. Dopo i saluti dell’Assessore Ebreo, rimasto solo dopo la fugace visita del Sindaco, la serata offre spazio allo spettacolo teatrale “Argentina Hijos tour”, scritto e interpretato da Roberto Solofria e Antimo Navarra, con le musiche di Gotan Project, curato dal Gruppo Teatro Mutamenti di San Leucio. Un incontro decisamente carico di tematiche complesse, che meriterebbero ancor più attenzione di quella messa in campo in una sola serata. Unico rammarico, la quasi totale assenza dei giovani.
Alessio Arpaia
(www.capitoloprimo.it)
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