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Festival di Cannes: trionfa il villaggio maledetto di Haneke !
Festival di Cannes: trionfa il villaggio maledetto di Haneke !
Quest’anno a Cannes il Palmares è dei cattivi: non è tempo di sorridere, amare, sperare. Un verdetto in nero, pieno di violenza, sangue, orrore, sesso deviato. Vincono preti vampiri, streghe sull’orlo del rogo, specialisti nell’arte di fare a pezzi le donne, delinquenti a caccia di soldi e potere. La Palma d’oro va al Nastro bianco di Michael Haneke, splendido affresco in bianco e nero della società tedesca alla vigilia della Seconda guerra mondiale. In un villaggio di agricoltori della Germania del Nord, i giovani crescono alla scuola della menzogna, della sopraffazione, del rifiuto della diversità. Il figlio del Barone che comanda su tutti, viene picchiato selvaggiamente, il bambino portatore di handicap è quasi accecato, il medico vedovo abusa della figlia adolescente, il pastore protestante infligge ai figli dure pene corporali. Niente viene detto nè spiegato, ma quella società, pochi anni dopo, partorirà il mostro del nazismo. Sul palcoscenico Haneke cede alla commozione, racconta di sua moglie che gli chiede spesso se è felice e dice che stasera potrebbe finalmente risponderle di sì. Fuori dal Palmarès restano autori del calibro di Pedro Almodóvar, Jane Campion, Ken Loach, Tasai Ming Liang e naturalmente il nostro Bellocchio. Il Gran Premio va al francese Un profeta, educazione alla violenza di un giovane delinquente che esce dal carcere laureato in criminalità. La miglior regia è di Brillante Mendoza, mentre il premio della giuria viene assegnato, ex-aequo, a Fish tank di Andrea Arnold, cronaca dell’adolescenza difficile di una ragazzina che la madre instabile vorrebbe spedire in riformatorio e a Thirst, epopea del sacerdote guaritore che si scopre vampiro e succhia sangue dai ricoverati in ospedale. E’ il riconoscimento più contestato, almeno dalla platea degli addetti ai lavori (è il film che vi avevamo segnalato). I due attori premiati sono Christoph Waltz che in Inglorious basterds, è un paranoico cacciatore di ebrei, e Charlotte Gainsbourg (vorrei vedere il film prima di parlarne).
La platea è tutta in piedi, molti, come Sabine Azema e Andé Dussolier, hanno gli occhi lucidi e anche Isabelle Huppert trattiene a stento le lacrime. «E’ un premio inatteso - dice Resnais in completo nero e camicia rossa -, i film non si fanno da soli, per questo chiedo il permesso di far alzare i miei attori».
I film che hanno gareggiato:
• Los Abrazos Rotos di Pedro Almodovar
• Fish Tank di Andrea Arnold
• Un Prophète di Jacques Audiard
• Vincere di Marco Bellochio
• Bright Star di Jane Campion
• Map of the Sounds of Tokyo di Isabel Coixet
• A'l'Origine di Xavier Giannoli
• Ruban Blanc di Michael Haneke
• Taking Woodstock di Ang Lee
• Looking for Eric di Ken Loach
• Nuit d'ivresse printannière di Lou Ye
• Una pellicola di Brillante Mendoza
• Soudain le Vide di Gaspar Noé
• Thirst di Park Chan-wook
• Les Herbes Folles di Alain Resnais
• The Time That Remains di Elia Suleimane
• Bastardi senza Gloria di Quentin Tarantino
• Vengeance di Johnnie To
• Faces di Tsai Ming-liang
• Antichrist di Lars Von Trier
I premi<b/>
Palma d'Oro al miglior film: Ruban Blanc di Michael Haneke
Gran Premio della Giuria: Un Prophète di Jacques Audiard
Premio della giuria: Fish Tank di Andrea Arnold / Thirst di Park Chan-wook
Miglior attrice: Christoph Waltz per Inglorious basterds
Miglior attore: Charlotte Gainsbourg per Anticristo di Lars von
Miglior regista: Brillante Mendoza
Miglior sceneggiatura: Mei Feng per Spring Fever
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