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Arm On Stage - Mer 10 Mar ore 20
Si chiama “Sunglasses Under All Stars”, è uscito il 19 febbraio ed è l’album d’esordio degli Arm On Stage, progetto musicale nato nel 2007 in un casolare sperduto tra i monti del passo del Sassello. Per noi del PompeiLab, è soprattutto l’occasione giusta per riabbracciare Folco, Stefano, Alessandro e Claudio (forse), cantautori, compositori ma soprattutto buoni amici … del Nord e del Sud.
"Sunglasses Under All Stars", interamente cantato in inglese, creatura delle loro “improvvisioni”, sarà presentato ufficialmente alle ore 20.00 nella preziosissima Sala Mannitidiriale.
Alle ore 22.00 ci sarà la performance live degli Arm On Stage
Arm On Stage:
Folco Orselli - voce principale, chitarra acustica ed elettrica
Stefano Piro - pianoforte, tastiere Rodhes, Wurlitzer, sintetizzatore, voce e cori
Claudio Domestico - chitarra acustica ed elettrica, armonica e voce
Alessandro Sicardi – basso e contrabbasso elettrico, chitarre e cori
IL DISCO
Arm on stage – Sunglasses under all stars – Ragoo Productions/Edel
TRACK BY TRACK - Brani commentati dalla band
1. THE GUARDIAN (5:13)
E’ stato il primo dei “viaggi” che ci siamo concessi. Ci siamo seduti in una stanza… fuori alberi e boschi. Abbiamo immaginato un paesaggio interiore dove poter incontrare il guardiano della coscienza in un immutabile giardino. Abbiamo cominciato a suonare. E’ un incontro con l’io più profondo, un abbraccio con se stessi, il primo pezzo che ci ha uniti. Ha qualcosa di profondamente mistico…
2. SPIRITUAL (4.38)
Una delle caratteristiche del progetto Arm è la presenza costante in tutti i brani di una solarità e di un peso energetico positivo. Spiritual è la nostra alba, abbagliante e improvvisa. La nostra ricerca di luce. Ha una struttura strana, si snoda in sette parti consecutive in maniera molto naturale nonostante i blocchi siano, presi singolarmente, molto diversi fra loro. Ha una costruzione quasi da musical. Una ricerca di spiritualità pagana.
3. DESERT COFFEE (3.51)
La frase cardine che ci ripetevamo è: “L’importante è che diventi Punk!” E’il sogno di volare a velocità folle su un deserto marrone, color caffè, alla ricerca disperata di un iceberg di ghiaccio, assetati e dannati nella ricerca e nell’esplorazione di un mondo onirico sconosciuto. L’inciso, appunto, è il momento violento, punk, un urlo liberatorio, una proclamazione di visionarietà, una notte difficile.
4. SPIDER RAIN (6.02)
C’è una stanza in ognuno di noi in cui teniamo nascoste le nostre turbe più strane, i nostri lati peggiori, le nostre paranoie ma anche le nostre perversioni, la follia che ci rende vivi, il lato oscuro che ci affascina. Ci siamo immaginati un grosso temporale e tra le gocce di pioggia, mischiati tra loro, milioni di ragni metaforici scendere, calati da sottili tele dal cielo buio per arrivarci dentro. Dentro quella stanza. In quella stanza in cui finalmente puoi far volare i tuoi pipistrelli… sentendoti parte di loro.
5. WOLF IN TOWN (2.59)
Una sera non abbiamo retto il peso dell’isolamento totale in cui ci eravamo rifugiati. Come belve feroci ed affamate di caos siamo scesi dalla montagna che ormai era diventata la nostra tana. Ci siamo ritrovati in una sagra paesana nello stadio deturpato di questo paesino invisibile. Tutti fissavano i nostri artigli, tutti fissavano le nostre zampe, tutti temevano il nostro amore. Quella notte, finalmente soli nella nostra tana, è nata Wolf in Town.
6. QUEEN IS GONE (4.19)
Il prete è disperato quando Lei se ne va: nessuno dovrà più pregare ora, perché la Regina è salita sulla carrozza e sta scappando via dai prati in cui ha danzato. Tutti l'hanno adorata e detestata, hanno amato le sue effusioni e odiato gli incantesimi che usava per catturare le sue prede. Ora sono liberi, finalmente e purtroppo. In fondo sono solo piccole verdi creature piene di speranze, e di notte, quando Lei danzerà, le loro voci La invocheranno come fantasmi abbandonati.
7. THE MOUSE IN THE CORNFLAKES BOX (3.50)
Tra un miliardo di anni, il topo sarà evoluto e probabilmente non dovrà più vivere a sbaffo o da ladro. E' una storia fumettistica che vede la saturazione della scena e l'accavallamento di ogni punto di vista in un insieme delirante. Parlano tutti: il topo, la topa, il vecchio, il gatto e il coro dagli spalti, tutti nella loro visione naturale. Alla fine però, per un gesto d'amore, ci rimette la vita il protagonista risucchiato da un aspirapolvere. Dalla scatola di cornflakes in cui è finito senza scampo impreca contro una clamorosa ingiustizia e intende ... "se avessi avuto un'alternativa non lo avrei fatto".
8. SAILOR (3.40)
Una macchina nera. Un uomo guida lanciato. Un evaso. Da se stesso. Dalle sue prigioni mentali. Bisogna correre. Correre via da qualcosa. Prigione mia ti bacio come si bacerebbe una cascata. I sogni del marinaio sono sigarette arrotolate con le multe. E chi se ne importa se non si tornerà più. Ulisse oltre le colonne d’Ercole. Tutto sta per finire o per cominciare… non tornerai mai più. La furia dell’investigare ti ha fatto perdere la via di casa. Non c’è mai stata una casa. La tua casa sei tu… ma non tornarci.
9. GO ON (3.04) instrumental
10. GET BACK (4.04)
Una vera magia. Il testo improvvisato è uscito già completo. La melodia pure. La chitarra ci ha portato ad un appuntamento nello spazio dove una costellazione a forma di cavalletta ci vuole rivelare un segreto luogo. Un giardino pieno di vecchie foglie secche, dove il tempo si è dilatato, dove il silenzio si allinea lungo la linea spezzata di un orizzonte inesistente. Una cavalletta nella stanza. L’abbiamo registrata: è la coda di questo viaggio. Occhiali da sole sotto tutte le stelle. In fondo non sono che tanti soli.
BIOGRAFIA ESSENZIALE DEI MUSICISTI:
Folco Orselli
Compositore e cantautore, è un artista poliedrico ed eclettico. Ha all'attivo quattro dischi: “Il sole che respira”, “La stirpe di Caino”, “La Spina” e “Milano Babilonia”. Ha vinto il premio della critica per il miglior testo ed è stato vincitore assoluto dell’edizione 2008 di Musicultura (ex premio Recanati); ha partecipato al film di Silvio Soldini “Agata e la tempesta” nella parte di se stesso, ha suonato al fianco di artisti del calibro di Tina Turner e Zucchero ed ha fondato un movimento cantatuoriale a Milano: “Il Caravanserraglio”. Nel febbraio 2007 esce il suo ultimo lavoro “Milano Babilonia” che si confronta con sonorità dalla forte accezione funk, soul, blues e jazz. L’uscita del suo prossimo album solista è prevista nel 2010.
“Arm ha qualcosa a che vedere con l’evoluzione e la libertà – spiega Folco Orselli - ci sono dei momenti nella vita di un artista in cui può sembrare di aver esplorato le proprie cavità creative a fondo, ci si sente quasi svuotati. Arm per me è stata una catapulta verso l’esplorabile, una valigia piena di natura, immagini e possibilità. Insieme siamo come gradini di una scala che può portare ovunque: nelle grotte delle nostre coscienze come a milioni di anni luce da qui”.
Stefano Piro
Compositore e cantautore di fama, vanta esperienze di livello nella musica italiana, fra cui la partecipazione come musicista allo Stupido Hotel Tour di Vasco Rossi ed ha realizzato un disco solista “Notturno Rozz”. Nel 2000 partecipa al festival di Sanremo vincendo il premio della critica, la classifica radio e tv private e quella della giuria di qualità. Dopo aver registrato “Sun Glasses Under All Stars”, ha musicato il corto “Commedia Triste” e lavora ad alcuni progetti che mescolano la musica ad altre discipline, come la musica per la piece teatrale “La Cagnotte” di Eugene Labiche. Uno di questi è uno spettacolo di tanghi in lingua italiana, con la collaborazione di un’eccellente cantante soprano, Francesca Risoli. Per la fine del 2010 è prevista l’uscita del suo album solista: “Forme di vita del genere umano a colori”.
“Arm on Stage è la forma alchemica del piacere. La composizione è molto semplice: libertà assoluta di espressione, umiltà nel confronto delle idee, stima e rispetto di ogni diversità stilistica e concettuale, finanziamento emozionale della ricerca e della scoperta, confronti alla luce della trasparenza totale, abbattimento di schemi dati per universalmente giusti, superamento di ogni proprio limite ed esperienze vissute al servizio dell'altro. Base di tutto è la certezza di un viaggio visionario, ma reale e condiviso”.
Alessandro Sicardi
Chitarrista di formazione classica, dall'età di 13 anni si interessa all'armonia e all'improvvisazione jazz. Nelle vesti di arraggiantore degli archi è al fianco di Folco Orselli in “La Spina” ed è chitarrista in “Milano Babilonia”, ancora una volta insieme a Folco. Dopo aver lavorato al fianco di Stefano Tessadri in qualità di chitarrista, collabora con Max Gazzè e la Banda Osiris, mentre dal 2003 Sicardi lavora come chitarrista e arrangiatore di Stefano Piro, compagno di avventura negli Arm On Stage, ed insieme registrano l’album di Stefano "Notturno Rozz". Con la sua band, gli Ottavo Ricther, registra due album, “Molly Malone’s live” nel 2005 e “Clinking Glasses” nel 2009, raccogliendo un ottimo riscontro di critica e partecipando al programma “Parla con Me” e ad altre trasmissioni televisive.
“ Gli Arm on Stage sono più di un progetto. Sono un sodalizio nato spontaneo e sviluppatosi in qualcosa che nessuno dei componenti poteva prevedere. Libertà espressiva e comunione di intenti sono alla base di "Sunglasses Under All Stars", ma anche del percorso che la band ha intrapreso. O del viaggio, come viene spontaneo chiamarlo. Viaggio della mente e dello spirito”.
Claudio Domestico
Leader del gruppo Gnut, Claudio ha mosso i primi passi sposando, fin da subito, la causa del folk-jazz d’autore. Il primissimo nucleo della band iniziò ad esplorare l’universo creativo basandosi, esclusivamente, sull’unione di strumenti acustici. Con gli Gnut vince Arezzo Wave nel 2004 e pubblica un cd, “Di-Vento”, registrato alle Officine Meccaniche di Mauro Pagani.
Il video del primo singolo "Esistere" (40.000 visualizzazioni su YouTube) e rimasto nella classifica dei video più visti per più di un mese (marzo 2008).
L'eco dell'ottima accoglienza che il pubblico e la critica riservano al disco d'esordio arriva fino in Francia, dove Domestico e soci decidono di registrare il loro secondo album, “Il Rumore della Luce”, prodotto da Piers Faccini, al quale ha fatto da opening act alle date francesi e italiane.
“L'esperienza Arm On Stage è un esercizio matematico – racconta Claudio - che dai numeri passa alle incognite fino a portarti al concetto di infinito. E' un zuppa con ingredienti improponibili ma dal sapore che ti cambia la vita. Proprio perchè ti fa scoprire che il tutto non è poi così scontato come sembra. La reale condivisione del viaggio con l'assoluta umiltà nel non voler mai prevalere sugli altri, ha reso gli Arm on Stage qualcosa che non credevo possibile. Anche se mi trovo ad essere parte integrante di questo strano fenomeno, faccio ancora fatica a credere alla sua meraviglia e a quanto meraviglioso sia tutto quello che rappresenta”
Dal nostro archivio:
“Arrivano da Milano gli Arm On Stage. Arrivano con una musica ruvida e d(’)annata. E non importa se il loro cammino musicale sia stato benedetto dai panorami suggestivi dello Scarsello: i testi conservano la rugosità della vita metropolitana nelle storie che sanno di fumo e di alcool, intonate dalla voce graffiata di Folco Orselli.
I brani si rincorrono dettando continui cambi d’atmosfera, che vanno dalle psichedeliche sensualità di Spider Rain ai ritmi incalzanti di Wolf In Town, fino alle malinconie di The Guardian: raffinati musicisti gli Arm on Stage, che giocano a rincorrersi, ognuno col proprio strumento, per una musica di qualità, mai banale e capace, con meditate e calibrate contaminazioni, di melodie anonime mantenendosi nel solco del rock più autentico e puro” (Carla Rossetti)
Per qualsiasi informazione:
www.myspace.com/armonstage
A cura di bardamù
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