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SANGUE AMARO vite e morti all'ombra del Vesuvio - Ven 26 Mar ore 18.30

Venerdi 26 marzo alle ore 18.30 presso la sala MANNITIDIRIALE del centro sociale Pompeilab verrà presentato il secondo annuario del mensile “Napoli Monitor” dal titolo “Sangue Amaro. Vite e morti all’ombra del Vesuvio”. Partendo dal testo, il dibattito si sposterà sui modi di fare informazione. Presenti all’incontro Luca Rossomando e Marco Borrone, coautori dell’annuario.

Info:

Il secondo annuario del mensile “Napoli Monitor” dal titolo Sangue Amaro. Vite e morti all’ombra del Vesuvio raccoglie nove reportage inediti illustrati dai disegnatori del giornale, oltre a due brevi storie disegnate. A differenza del primo annuario, l’obiettivo si concentra stavolta interamente su Napoli, intesa come arcipelago metropolitano, territorio ben più esteso dei suoi limiti amministrativi, saldato dal cemento di abusi e speculazioni, da emergenze ambientali ormai conclamate e dall’omologazione dei consumi, ma anche da una condizione di spaesamento e incertezza che accomuna buona parte dei vecchi e dei nuovi abitanti.
Le storie raccontate sono salite alla ribalta della cronaca, non solo locale, nel corso dell’anno appena trascorso: luoghi, vicende e personaggi che hanno occupato lo spazio di un trafiletto o di qualche prima pagina per poi svanire nel giro di pochi giorni. Le riproponiamo, sottraendole alla velocità e superficialità dell’informazione ufficiale, attraverso un filtro comune, quello della biografia, del ritratto: ricostruendo il passato accanto al presente, cerchiamo di dare profondità alle singole vite o all’esperienza di gruppi accomunati da una provenienza sociale o geografica. Messe in fila, una accanto all’altra, queste storie vogliono fornire uno spaccato critico e più articolato del nostro presente.
È il nostro modo di raccontare la città, quel che facciamo ogni mese (da tre anni) con il nostro giornale. Un libro, un annuario, ci fornisce più tempo e più spazio per approfondire i dettagli, per arricchire la narrazione. È la tappa di un percorso collettivo. Lontano dal potere, quindi più difficile da tenere in vita. Ma il metodo è semplice, applicabile ovunque. Per questo crediamo di aver fatto un libro che riguardi tutte le città, non solo la nostra.


FOTO DI GRUPPO

1. Castel Volturno. La ricostruzione delle vite dei sei ghanesi ammazzati dalla camorra il 19 settembre 2008 sulla statale Domitiana. Le voci della comunità africana, i progetti sul litorale domizio, il ruolo della camorra e della società civile. (Salvatore Porcaro/Luca Rossomando)

2. Pomigliano. Gli operai dello stabilimento Fiat tra una cassa integrazione infinita e il timore della chiusura: la vita, le passioni, i desideri di uomini e donne della più grande fabbrica della Campania. (Luca Rossomando)

3. Gli attori di Gomorra. Le vite parallele di quattro ex detenuti, quelli finiti male e quelli arrivati al successo sull’onda dei film di malavita. (Alessandra Cutolo)


FOTOTESSERE

4. Vita di un abusivo. Pasquale, uomo dai mille mestieri, oggi fa il parcheggiatore abusivo a piazza Mercato, teatro di tante vicende della sua vita, fino al recente sgombero da parte dei vigili e alla necessità di inventarsi un futuro a cinquant’anni. (Marcello Anselmo)

5. I giovani infelici. Un tredicenne di Villaricca si impicca al soffitto di casa. Il padre è un boss di mezza tacca del napoletano. Il figlio lascia un biglietto in cui chiede “scusa a tutti tranne a papà”. Perché lo ha fatto? Perché in questa terra le colpe dei padri ricadono ancora sui figli? (Massimiliano Virgilio)

6. Campi flegrei. Enzo, operaio per trent’anni nel depuratore di Cuma. Una vita parallela a quella del grande depuratore, inaugurato all’inizio degli anni Ottanta come la soluzione all’inquinamento cronico del Golfo. Oggi il mare di fronte a Cuma è un’enorme cloaca. I liquami della città seppelliscono per sempre un paesaggio con pochi eguali al mondo. (Gianluca Vitiello)

7. Sotto il Vesuvio. La comunità cinese in Campania conta oltre quindicimila appartenenti. Molti luoghi comuni circolano su di loro. Cosa vi è di autentico e cosa è totalmente infondato in questi stereotipi? A farci da guida un ragazzo di Secondigliano, che ha studiato in Cina e ogni settimana insegna italiano ai giovani cinesi dei paesi vesuviani. (Marco Borrone)

8. Aversa, il centro di salute mentale. Ritratto del dottor Fabio Dito, psicologo friulano trapiantato al sud. Il suo centro ospita tra l’altro i corsi di Educazione per adulti, senza distinzione tra comuni frequentatori e ospiti della struttura. Perché, dice il dottor Fabio, prendersi cura della propria igiene mentale, in una società che la mette in pericolo di continuo, è una cosa che riguarda tutti. (Giusi Marchetta)

9. Antonio di Gennaro, l’agronomo che qualche anno fa bloccò il piano territoriale della provincia di Napoli, scongiurando ulteriori speculazioni su una terra oltraggiata da cemento e immondizia. Adesso di Gennaro è alle prese con l’elaborazione di un nuovo piano territoriale, quello della provincia di Caserta. (Bernardo De Luca)


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