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L’editoriale. Gli episodi del cammino
Avete mai provato a sfogliare con attenzione le fotografie che settimana dopo settimana Nino ed Antonio caricano all’indomani di ogni concerto?
Parlano di atmosfere, e di chiacchiere.
Negli ultimi due anni, pensando solo alla musica, abbiamo proposto a tutti voi i generi musicali più disparati e spesso di settimana in settimana abbiamo visto tante facce nuove trascinate da noi all’ex depuratore attraverso l’eco di questo o quell’artista. Ne abbiamo poi viste tante altre che giorno dopo giorno finivano per diventare anch’esse cornice essenziale del Pompeilab. Girare fra i vicoletti della nostra struttura durante i concerti mi entusiasma proprio per questo: scorgere sguardi e sorrisi che trovano nel nostro contesto il momento ideale per due chiacchiere, per una birra. Per una sigaretta in pace. Mi piace osservare i volti del pubblico presi dalla musica, ma allo stesso tempo resto a guardare le espressioni serene di chi lascia che la musica proposta faccia da sottofondo ad una piacevole sensazione di calma e tranquillità data appunto anche da due chiacchiere … live! Dal vivo. Affanculo face book, al diavolo msn … Mi piace vedervi tutti sorridere, al fresco. Con calma. Mi piace scorrazzare in mezzo a gente che qui da noi si è conosciuta, si è studiata. Fra chi si è sentito amico e perché no qualcosa di più. Magari anche fra chi ogni tanto si fa una bella appiccicata!
Pompeilab è anche questo…
Alessio Arpaia
Io dedico questa canzone
ad ogni donna pensata come amore
in un attimo di libertà
a quella conosciuta appena
non c'era tempo e valeva la pena
di perderci un secolo in più.
A quella quasi da immaginare
tanto di fretta l'hai vista passare
dal balcone a un segreto più in là
e ti piace ricordarne il sorriso
che non ti ha fatto e che tu le hai deciso
in un vuoto di felicità.
Alla compagna di viaggio
i suoi occhi il più bel paesaggio
fan sembrare più corto il cammino
e magari sei l'unico a capirla
e la fai scendere senza seguirla
senza averle sfiorato la mano.
A quelle che sono già prese
e che vivendo delle ore deluse
con un uomo ormai troppo cambiato
ti hanno lasciato, inutile pazzia,
vedere il fondo della malinconia
di un avvenire disperato.
Immagini care per qualche istante
sarete presto una folla distante
scavalcate da un ricordo più vicino
per poco che la felicità ritorni
è molto raro che ci si ricordi
degli episodi del cammino.
Ma se la vita smette di aiutarti
è più difficile dimenticarti
di quelle felicità intraviste
dei baci che non si è osato dare
delle occasioni lasciate ad aspettare
degli occhi mai più rivisti.
Allora nei momenti di solitudine
quando il rimpianto diventa abitudine,
una maniera di viversi insieme,
si piangono le labbra assenti
di tutte le belle passanti
che non siamo riusciti a trattenere.
(De Andrè)
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