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Pompei, fossa valle: lo stadio fantasma
Pompei. Erano i primi anni novanta quando ragazzini di dieci, undici anni varcarono la soglia del Campo Sportivo Fossa Valle, situato nell’entroterra di via Nolana. All’epoca la “Virtus Pompei” riuscì a disputare anche qualche partita, la cui memoria è ormai persa nei meandri di menti troppo giovani per ricordare. Gli stessi ragazzini, nel 1996, sempre in quel campo parteciparono ad una semi edizione dei “giochi della gioventù”. Lo struttura non era del tutto completa, mancavano buona parte degli spalti e la zona antistante l’impianto era decisamente rustica per poter definire il tutto un vero e proprio “stadio” ma i fanciulli di allora erano così stupiti da una struttura “olimpica” nella cittadina mariana da non farci caso. Allo stesso modo erano ignari di tutte le strane vicende che avevano portato alla realizzazione di quella piccola meraviglia. Era tutto troppo bello per essere vero, infatti…
Sono passati circa quindici anni e di quello stadio si è sentito parlare sporadicamente, sempre con un’aura di mistero: oggetto di inchieste da parte della magistratura, addirittura c’è chi lo ha definito un centro di raccolta rifiuti e, durante le campagne elettorali, è stato il fulcro di tante piccole promesse. Proprio nell’ultima tornata elettorale, in un’intervista rilasciata al quotidiano on line “CapitoloPrimo” il dott. Giuseppe Tortora ebbe a dire che <<attraverso i fondi Fas il Comune di Pompei ha avuto 1 milione 400 mila € destinati alla riqualificazione degli impianti sportivi già operanti sul territorio ma – continua - il Comune volle investire tutti questi fondi solo sul Campo Sportivo Bellucci il che è una limitazione>>. Cosa ne è di quello stadio, oggi? Un nostro collega fotoreporter, Gennaro Manzo, ha varcato le soglie del “piccolo gioiellino” pompeiano ed il risultato è stato sconcertante. L’impianto è ora abitato da Peter, un homeless di origine tedesca, simpaticissimo, che accompagna il nostro collega in giro per i sentieri di uno scenario agghiacciante seppur in condizioni migliori rispetto all’aprile 2007, allorquando i carabinieri vi scoprono una vera e propria discarica a cielo aperto. Il nostro Peter, in ogni caso, è l’unico che oggi ha sotto gli occhi tutto ciò che succede all’interno del campo sportivo e con sicurezza si erige a Cicerone: <<Io abito qui, nella seconda biglietteria, da tre anni – dice Peter – ormai non si può più far niente, è tutto abbandonato da troppo tempo>>. La descrizione è lucidissima e poco alla volta viene fuori la sua denuncia spontanea: <<io lo so, ho visto sotterrare di tutto: amianto, rifiuti tossici di tutti i colori. Altra gente viene qui e ruba i tombini per rivenderli, altri ancora a scaricare immondizia, anche manifesti elettorali>>. La visita guidata continua fin giù al locale delle caldaie, ormai fuori uso, per poi proseguire dentro lo stadio dove l’erba ha raggiunto dimensioni spropositate. Ogni angolo della struttura non ha più nulla a che fare con gli antichi fasti di un tempo, persino le mattonelle sono venute tutte giù per la massacrante umidità in cui vive Peter. Prima di ultimare le riprese, il padrone di casa prende una tavoletta e, rompendola, urla <<vedi? Questo è amianto!>>. E’ quasi emozionante assistere allo sfogo di un uomo che, mentre parla, sa di mettere a rischio la sua tranquillità e la sua “casa”. <<Chi ha il potere – pensa a voce alta – si deve muovere, io non posso fare nulla, non ho nessun potere…>>
Al di là degli scoop, delle notizie, è sempre importante documentare tutto ciò che non va e provare a capire perché i fondi pubblici siano poi destinati a divenire null’altro se non uno scempio: un disastro economico ed ambientale da anni sotto gli occhi di tutti i cittadini e da anni gettato nel dimenticatoio. Non è la prima volta che viene fuori questa storia, ma speriamo che questa volta non resti uno dei tanti racconti per i quali indignarsi.
Alessio Arpaia
(il gazzettino vesuviano)
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