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Speciale Cinema: Mar Nero
“Mar Nero”, pellicola del 2008 e opera prima del regista classe 1975 Federico Bondi, ha come sfondo le colline di Firenze e celebra “il magico rapporto tra anziani e badanti; due persone sole che si cercano e si trovano, dando vita a un rapporto speciale”. Il film è ispirato a una storia vera; infatti la nonna del regista e la sua badante rumena Angela hanno condiviso un’esperienza verosimile (leggi trama). Ilaria Occhini, la signora Gemma, arcigna signora toscana indurita dagli anni, è premiata al festival di Locarno con il Pardo per la miglior interpretazione femminile.
Dati tecnici
Titolo originale: Mar Nero
Paese: Italia, Francia, Romania
Anno: 2008
Durata: 95 min
Genere: commedia, drammatico
Regia: Federico Bondi
Soggetto: Federico Bondi, Cosimo Calamini
Sceneggiatura: Ugo Chiti, Federico Bondi
Fotografia: Gigi Martinucci
Montaggio: Ilaria Fraioli
Musiche: Enzo Casucci
Produttore: Francesco Pamphili, Giorgia Priolo, Ada Solomon
Casa di produzione: Kairòs film, Rai Cinema, Manigolda film, Hi film productions
Interpreti e personaggi
Ilaria Occhini: Gemma
Doroteea Petre: Angela
Corso Salani: Enrico
Vlad Ivanov: Adrian
Maia Morgenstern: Madalina
Theodor Danetti: Nicolae
Vincenzo Versari: Lupi
Giuliana Colzi: Milena
Marius Silagiy: Nelu
Trama
Gemma è una donna anziana rimasta vedova in seguito alla scomparsa del marito. A tal proposito si fa aiutare da una badante rumena, Angela, che da poco è arrivata in Italia lasciando la sua famiglia in Romania. Dopo un inizio difficile a causa del carattere duro di Gemma, tra le due nasce una forte amicizia e complicità tanto che, nel momento in cui Angela viene a sapere della scomparsa del marito, Gemma si offre di accompagnarla nel suo paese di origine.
Il regista
“No, non è una favola ma la storia di un’amicizia realmente esistita; Gemma, infatti, è mia nonna e Angela (i nomi sono quelli originali) è stata la sua badante. Mia nonna, a differenza della Gemma del film, era immobilizzata a letto. Non poteva partire con Angela come succede nel film, ma avrebbe voluto. Quel che racconto nel film è un viaggio dell’anima, alla ricerca di se stessi. Il cinema ha bisogno di cambi di registro: serve anche a far sognare. Non è una favola, però. Ho voluto raccontare il sodalizio che si è creato tra queste due donne. Una storia d’amicizia a cui ho avuto la fortuna di assistere, grazie a quello che mia nonna raccontava di questa sua «nipote acquisita». Gelosi non lo siamo stati mai. Stupiti, sì: da due mondi che si incontravano, dall’evoluzione del carattere di mia nonna che, a quell’età, grazie alle attenzioni di Angela, riscopriva quella che era stata”.
Dal film
Gemma, la protagonista, chiama la sua nuova badante «Luda», come quella che se n’è andata.
«Era centomila volte meglio ‘la Luda’»
«Mamma, l’hai mandata via te, ‘la Luda’»
«Certo, se ne approfittava».
“E’ meglio fare una cosa e pentirsi che non fare nulla e pentirsi uguale”
A cura di bardamù
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