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Personaggi Cult: Alessandro Momo

Alessandro Momo, giovane promessa del cinema italiano, muore a Roma il 20 novembre 1974 a causa di in un incidente stradale. Eleonora Giorgi, amica e proprietaria della Honda CB 750 Four con cui il giovane attore non ancora ventunenne 21 ebbe il mortale incidente venne successivamente indagata per incauto affidamento. “Prima di andarmene gli lascio la moto.. ad Alessandro. Appena torno lo chiamo per riaverla indietro. Mi risponde che me l'avrebbe riportata il giorno dopo. Un po' glielo feci pesare, quel ritardo. Mi disse che sarebbe arrivato verso le sette di sera. Arriva il giorno dopo, il 20 novembre. Sono le cinque, forse le sei di pomeriggio. Mi chiama mio padre: «Alessandro è caduto con la moto. L'hanno portato al Santo Spirito. Io, paralisi totale”. Momo inizia la sua carriera giovanissimo, è nel cast del film La scoperta (1969) di Elio Piccon, ultimo lungometraggio dell’oggi ottantacinquenne regista ligure (un vero e proprio monumento del cortometraggio documentaristico italiano e autore de “L’Antimiracolo” particolarissimo film documentario edito nel 1965 ). Fra gli interpreti del filmetto di Piccon, Alessandro ritrova Giusva Fioravanti, con cui aveva già lavorato in una serie di fotoromanzi per ragazzi. Fioravanti, soprannominato Giusva proprio per la partecipazione a diversi caroselli dell’epoca, diventerà uno dei capi dei Nuclei Armati Rivoluzionari, condannato complessivamente per l’omicidio di 93 persone (attenzione, visto che siamo in Italia questo signore attualmente è in libertà). Nel 1970 gira due film: “Il divorzio” di Romolo Guerrieri in cui interpreta il piccolo Fabrizio e “Appuntamenti col disordine” di Adriano Bolzoni, al fianco di attori come Ennio Balbo, Adolfo Celi e un certo Klaus Kinski. Nel 1973 ritrova il regista Romolo Guernieri recitando nel film “La polizia è al servizio del cittadino?” e accetta di lavorare con Salvatore Samperi. Il progetto del giovane padovano Samperi si chiama “Malizia” ed è ambientato in Sicilia … gli anni cinquanta della bella Acireale. Snobbato dai grandi attori dell’epoca, il film incassa 5 miliardi (maggior successo economico di Samperi) e diventa il modello ideale per “quasi” tutte le commedie erotiche all’italiana girate successivamente (un’infinità di pellicole). Samperi scarta Mariangela Melato (prima scelta del produttore Clementelli) e sceglie per l’interpretazione dell’affascinante “serva” Angela La Barbera, la bellissima Laura Antonelli. Sarà lei, bellissima nei nudi del film “Il merlo maschio”, a turbare la vita dei “maschi” di casa La Brocca. Alessandro Momo è il quattordicenne Nino, secondogenito del commerciante di tessuti Ignazio La Brocca, vedovo e con tre figli da crescere. Nino, completamente infatuato della procace serva appena assunta, a differenza del diciottenne Antonio, il quale desiste non appena ha ben chiare le mire coniugali del padre, in una notte di tempesta sorprende Angela con una pila elettrica (le sequenze sono ormai storia del cinema erotico); la quale, stordita dai giochetti in cui Nino la coinvolge, gli si concede completamente e soddisfa così la sua ossessione adolescenziale. Nino, appagato, abbandona ogni interferenza. Il matrimonio, così benedetto, si può celebrare! L'anno dopo, il 1971, Samperi tenta invano di replicare il successo di Malizia girando “Peccato veniale”, in cui ripropone gli stessi interpreti (Laura Antonelli e Alessandro Momo), gli stessi sceneggiatori (Jemma e Parenzo) e lo stesso autore della colonna sonora (Fred Bongusto). Nelle settimane successive alla fine della realizzazione del film “Profumo di donna”, di Dino Risi, in cui Momo è coprotagonista al fianco di Vittorio Gassman e Agostina Belli, l’incidente mortale. Il cantante Patrizio Sandrelli, qualche tempo dopo, gli dedica la canzone “Fratello in amore”.

A cura di bardamù


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