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Speciale Cinema: L'Antimiracolo!
Girato nei territori di Lesina, San Nicandro Garganico e in altri paesi limitrofi, allo scopo di sensibilizzare il pubblico sul dramma vissuto da questi comuni, quasi dimenticati dal mondo e rimasti ad un livello di vita arcaico, L’Antimiracolo, documentario diretto nel 1965 da Elio Piccon, è un'opera controcorrente non solo nell'impostazione ideologica e nella scelta dell'argomento, ma anche nell'approccio stilistico al genere documentario. Vietato ai minori di 14 anni, il film ha ottenuto la targa Leone di San Marco alla mostra del cinema di Venezia. I fatti si svolgono a San Nicandro Garganico, città arretrata e misera, bagnata anch’essa dal lago. Si ascoltano le testimonianze di miseri pescatori, per i quali il lago è la loro unica fonte di sostentamento, disposti a rischiare la vita pur di mantenere la propria famiglia, dato che il lago, non ancora bonificato ed infestato da zanzare da malaria, trae numerose insidie ai pescatori più giovani, ai quali vengono assegnati lotti per la pesca ancora melmosi e sporchi: vi sono testimonianze di uomini che hanno abbandonato le proprie case, insieme ai loro cari, sperando il più delle volte invano di ottenere un guadagno necessario durante la stagione di pesca. Vengono inoltre descritti i problemi di questi paesi: le scarse condizioni igieniche, la quasi totale assenza di attività commerciali e produttive, la miseria. Miseria che viene quasi dimenticata nel periodo spensierato della festa patronale; un'occasione di incontro e di divertimento, tra giorni di ballo e di allegria, quasi un Paradiso per i cittadini. Ma purtroppo, alla fine della festa, tutto torna alla normalità. Per realizzare questa sua idea Elio Piccon ha fatto tutto da solo, fotografia e montaggio compresi, vivendo un anno nei luoghi delle riprese e girando tutto con la macchina a mano. La voce fuoricampo che racconta il documentario è quella di Riccardo Cucciolla (Bari, 5 settembre 1924 – Roma, 17 settembre 1999), un grande attore e doppiatore italiano che il grande pubblico ha potuto scoprire solo nel 1971, anno in cui, protagonista della pellicola diretta da Giuliano Mondaldo “Sacco e Vanzetti”, al fianco di Gian Maria Volontè, è l’anarchico Nicola Sacco e vince il premio per la miglior interpretazione maschile al 24° Festival di Cannes. Carattere schivo, lontano dalla vita mondana, viso scavato e sofferto fin da giovane, Riccardo Cucciolla ha doppiato e reso inconfondibili numerosi attori stranieri, fra cui Roger Moore. Numerosi i lavori nella prosa radiofonica RAI, sino dalla metà degli anni quaranta, sia nelle commedie, che nei radiodrammi, all'interno della "Compagnia di Prosa di Radio Roma". La sua ultima apparizione nel 1999, pochi mesi prima di morire, in “Morte di una ragazza per bene”
Lettera di Nicola Sacco a suo figlio Dante
Se non succede niente, ci giustizieranno dopo mezzanotte. Allora sono qui, sincero, con amore e con il cuore aperto, come lo sono stato ieri. Non piangere, Dante per tante tante lacrime sprecate, come quelle di tua madre, sprecate per sette anni senza nessun buon esito. Figliolo, invece di piangere, sii forte, sii coraggioso. Sii capace di essere di conforto alla mamma. E quando vorrai distrarla dalla solitudine umiliante, portala a passeggiare a lungo nella quiete campestre, cogliendo fiori qui e là. E all'ombra degli alberi, accanto alla musica delle acque, amerà molto la tranquillità della natura. E anche tu, di certo. Ma ragazzo, ricorda: non usare tutto te stesso. Tieni una parte di te per aiutare i deboli che ti stanno accanto. I più deboli, che gridano aiuto, i perseguitati e le vittime.
Sono tuoi amici, amici miei e tuoi, sono i compagni che combattono; Sì, e a volte cadono. Come tuo padre, tuo padre e Bartolo sono caduti. hanno combattuto e sono caduti ieri, per la conquista della gioia e della libertà per tutti. Nella lotta della vita troverai, troverai più amore. E nella lotta, sarai anche amato.
A cura di bardamù
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