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NAPOLETANO E’ …57: ABNEGAZIONE - Grava e Gargano!
E’ arrivato il momento di omaggiare con un breve articolo i due azzurri che meglio di tutti incarnano l’abnegazione, il sacrificio per la maglia e per tutto quello che essa rappresenta. Ecco a voi la storia di due uomini, due campioni veri!
Walter Alejandro Gargano Guevara, uruguaiano, classe 1984, centrocampista incontrista dotato di buona tecnica; e Gianluca Grava, casertano di San Prisco, classe 1977, terzino destro, ma anche centrale di difesa, sono sicuramente due colonne del grande Napoli degli ultimi tempi. Il primo è uno degli acquisti indovinati dal tandem Marino/De Laurentiis per rilanciare nel migliore dei modi la compagine azzurra nella massima serie; il secondo, abile e arruolato fin dai primi anni della nuova era, oggi è senza alcun dubbio uno dei senatori azzurri. Prima di tutto: “Grazie ragazzi!”
I nonni di Walter Gargano, originari di Marsico Nuovo, provincia di Potenza, emigrano in Uruguay subito dopo la prima guerra mondiale alla ricerca di un futuro migliore. E lì, nel mondo gaucho di Bartolomè Hidalgo ed Emilio Oribe, nasce Walter Alejandro, un piccoletto un tantino vivace innamorato del pallone. E’ il 23 luglio 1984! Gargano viene al mondo a Paysandù, la città natale di Julio Bavastro, calciatore di Milan e Inter e poi militare paraguaiano, deceduto sul fronte italiano durante il primo conflitto mondiale (siamo a Gallio – gennaio 1918). Soprannominato El Mota, debutta nel Danubio vincendo il campionato uruguayano “Apertura”, “Clausura” e “Annuale”: è il 2004!. Nel 2006 vince il campionato di Clausura e poi, il giorno del suo 23esimo compleanno, passa al Napoli, con il quale firma un contratto fino al 2012 (poi prolungato fino al 2015). Costato 3,2 milioni di euro, gli viene propinato un ingaggio iniziale pari a 170.000 euro (eroico!). Per tutti i tifosi azzurri diventa “Uragano” Gargano .. ma anche Arnold, come il piccoletto afroamericano dell’omonimo telefilm anni ottanta.
Il soldato Gianluca Grava (.. “dalla C alla Champions” .. come recitava un’efficace sintesi proposta dai giornali sportivi pochi giorni prima del suo debutto nella tanto ambita competizione), grande uomo dalle umili origini che di mestiere fa il calciatore anzi, il marcatore, come ama precisare, nasce il 7 marzo 1977 a San Prisco, nel casertano. Inizia a giocare proprio nella Casertana, dove esordisce nel Campionato nazionale dilettanti a 16 anni: è la stagione calcistica 1993/1994! L’anno seguente è uno degli artefici della promozione della Casertana. Bene, nel 1996, Grava diventa un professionista. Dopo uno scampolo di stagione fra le fila della Turris, viene tesserato dalla Ternana: per lui 143 presenze in sei campionati di Serie B ed un solo gol (segnato al Genoa in una partita casalinga poi finita 2-2). Nel settembre del 2004 viene ceduto in prestito al Catanzaro, pochi mesi in Calabria e poi, per valorizzare il reparto difensivo di Eddy Reja, passa al Napoli, in serie C1. Per tutti i tifosi diventa Gravatar, come la fortunata pellicola di fantascienza firmata Cameron.
La prima gara ufficiale Gargano la gioca il 15 agosto 2007. E’ il primo turno di Coppa Italia e il Napoli affronta il Cesena in un San Paolo gremito. Per l’esordio in Serie A, basta aspettare il 26 agosto! Napoli-Cagliari finisce male ma è comunque un bellissimo ricordo per il talento uruguayano. La prima rete la segna contro la Roma: siamo all’Olimpico ed è il 20 ottobre! La marcatura del centrocampista azzurro è di quelle che difficilmente si dimenticano: un vero e proprio missile dalla distanza che regala al Napoli il momentaneo 3-3. La partita finisce 4-4 e resta una delle più belle dell’era De Laurentiis. Nella sua prima stagione in maglia azzurra (34 presenze) segna ancora contro la Juve. Per Uragano Gargano un’incursione mortifera all’interno dell’aria bianconera: Buffon è stecchito!
Gianluca Grava approda al Napoli nel primo mercato di riparazione della nuova era, si ambienta magnificamente e come tutti i tifosi si illude di poter centrare la promozione in serie B al primo colpo. Bene, in quell’occasione (finalissima contro l’Avellino) andò male ma il soldato Grava è nel posto giusto al momento giusto. La promozione in B arriva l'anno successivo. Per lui 32 battaglie ed un gol (decisivo!) nel derby contro la Juve Stabia. Nella prima giornata di Serie B, contro un buon Treviso, realizza il suo unico gol in serie B con la maglia del Napoli. L’esordio in Serie A è datato 2 settembre 2007: è lui il nostro capitano! Contro l’Udinese finisce 0-5: siamo alo stadio Friuli e il Napoli esagera! Colleziona complessivamente 19 presenze (13 dal primo minuto). Dopo la stagione 2007-2008, comincia a giocare sempre di meno. Con Reja è addirittura mai schierato. Poi, a piccoli passi, con dignitosa umiltà, cercando di non essere mai sopra le righe, accettando sempre e comunque le decisioni dell’allenatore di turno, il “marcatore di San Prisco” rinasce! Prima con mister Donadoni e poi, definitivamente, con Walter Mazzari; il quale, artefice di una vera e propria rivoluzione, ne valorizza le caratteristiche fino a farlo diventare un vero e proprio pilastro della difesa azzurra. In campionato colleziona 24 presenze (di cui 22 dal primo minuto): è la stagione calcistica 2009-2010!
Il 7 marzo 2009 Arnold rimedia una frattura al piede in allenamento. L’infortunio lo tiene lontano dal terreno di gioco 2 mesi e mezzo (rientrerà solo nelle ultime 2 partite di campionato). L'11 marzo 2010 firma il prolungamento del contratto fino al 2015 con l'aumento dell'ingaggio a 1 milione di euro annui, bonus esclusi. Festeggia la 100a presenza in maglia azzurra in Napoli-Fiorentina del 13 marzo 2010. È sposato con Michaela Hamsik, sorella di Marek Hamsik e il 7 maggio del 2010 è diventato padre: il piccoletto si chiama Matias!
Il soldato Grava è rigenerato, la cura Mazzarri ha dato i suoi generosi frutti: il mastino di San Prisco da semplice gregario è diventato una certezza della difesa azzurra, ma soprattutto dello spogliatoio azzurro. La data della promozione tatuata sul braccio, gli incoraggiamenti di Nonno Benny e via, a tenere testa a tutti i giovani campioni avversari. Il 15 gennaio 2011 rimedia un infortunio nella partita contro la Fiorentina. Qualche giorno dopo, il 19 gennaio, il presidente gli regala un altro anno di Napoli! Undici mesi dopo, il 3 dicembre 2011, subentrando a Ignacio Fideleff in Napoli-Lecce (4-2), il soldato ritorna in campo e quattro giorni dopo esordisce nella massima competizione europea, la UEFA Champions League, subentrando nei minuti finali della vittoriosa partita del Napoli contro il Villarreal. Questa volta il mastino ha nel cuore il nonno appena scomparso e nella testa il desiderio di restare azzurro per sempre, magari come dirigente e ritornare a casa (su due piani) da tutte le sue donne: Alessandra (la moglie) e tre principesse Micole, Gaia e Swami (le figlie).
Con l’acquisto di Inler, il centrocampo azzurro ha ritrovato un campione. Walter Gargano sta disputando un campionato stupendo! Finalmente ha ritrovato la sua natura: adesso è preciso e tutti i suoi passaggi sono scrupolosi. Il 21 dicembre 2011 torna al gol nella vittoria interna contro il Genoa per 6-1, interrompendo così un digiuno durato ben quattro anni.
Grazie ragazzi
A cura di Bardamù
GARGANO E LA CELESTE
Esordisce in Nazionale maggiore il 31 maggio 2006 contro la Libia. Viene convocato per la “Copa America 2007”, dove l'Uruguay arriva al 4º posto. Viene inserito nella lista dei 23 convocati per il Mondiale 2010, in cui debutta il 16 giugno 2010: è la seconda partita della fase a gironi contro i padroni di casa del Sudafrica. Nella semifinale contro l'Olanda (2-3) serve gli assist per entrambi i gol della Celeste. Disputa anche la finale di consolazione contro la Germania (2-3), chiudendo quindi la manifestazione sudafricana con tre presenze all'attivo. Durante l'amichevole disputata il 29 maggio 2011 contro la Germania, persa per 2 a 1 grazie ai goal messi a segno da Mario Gómez e André Schürrle, mette a segno il suo primo goal con La Celeste. Convocato per la Copa América 2011, debutta nella manifestazione continentale sudamericana nei quarti di finale, subentrando al 110' nel corso dei tempi supplementari con i padroni di casa dell'Argentina (1-1 il risultato finale), realizzando poi uno dei cinque calci di rigore che consentono alla Celeste di accedere alla semifinale della manifestazione, che alla fine vedrà proprio il successo dell'Uruguay.
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