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La vera Pompei sprofonda sotto l'acqua
Piove da circa una settimana. Piove tanto, ma non è certo un’alluvione almeno non dalle nostre parti.
Ieri, ad esempio, ha iniziato a piovere un po’ più violentemente verso le 23.30. Alle 00.30 mi muovo da Boscotrecase verso Pompei: Il sottopassaggio di via Settetermini è allagato, marcia indietro. Via Grotta: la macchina, con 14 anni di servizio sulle spalle, avanza e l’acqua inizia ad toccarle le fiancate, coprendo già metà ruota. Arrivato alla vasca di Tre Ponti l’acqua sparisce: giro per via Nolana. Nemmeno ducento metri e i marciapiedi già non si vedono più, sommersi dall’acqua. I tombini, se non ci fossero sarebbe quasi meglio perché l’acqua zampilla fuori dagli stessi. Ad ogni metro c’è lo scarico pluviale di qualche abitazione che riversa acqua in strada ed iniziano a galleggiare escrementi e sacchetti dell’immondizia.
Proseguo, cercando di non cambiare marcia perché altrimenti entrerebbe l’acqua nella marmitta e addio motore, anche se non cambiare con i freni tutti bagnati non è certo un gioco facile. Arrivo dinanzi all’ASL con l’acqua che ormai nasconde i fari e non so come la macchina è ancora in moto. Cerco di camminare sulla destra, salendo sul marciapiede di cui ho un ricordo perso nella memoria. La macchina va avanti piano anche se a causa di uno stronzo con un fuoristrada che mi sorpassa, devo cambiare e la frizione inizia a bruciare e a non darmi più la seconda.
Raggiungo bestemmiando la chiesa del Santissimo Salvatore e lì l’acqua, che trova sfogo nei binari della ferrovia, un po’ si dirada. Arrivo in piazza, fa bella mostra di se la statua dell’11 settembre e la facciata del comune dipinta con appena 412mila euro. Ritorno verso via Astolelle e tutte le vasche aperte dei cantieri atavici delle fognature sono allagate, così come la via attorno, così come il piazzale antistante dal ferrovia dello stato dove però, il pavimento cambiato per la quarta volta alla fontana della rotonda, luccica fiero.
Arrivo a casa, provo a tenere il moto il motore, accelerando e asciugando i freni. Lo faccio per un bel po’. Scendo dalla macchina dopo più di un’ora. Incazzato come una iena.
Un vigile? Non l’ho visto. Un vigile del fuoco? Non l’ho visto. Un carabiniere? Un poliziotto? Macchè. Quelli si vedono solo a menare manganelli a Terzigno. Il Sindaco? Dov’era? Forse stava preparando il discorso per l’inaugurazione di qualche nuova piazza o qualche nuova statua a qualche amico di famiglia. L’assessore ai lavori pubblici? La settimana scorsa, intervistato sul caso via Nolana rispose: “non ho risposte da dare”.
E stamattina, la macchina ci ha messo mezz’ora per mettersi in moto, la frizione puzzava di bruciato e i freni non frenavano per nulla.
Chi dovrebbe risarcirmi? Non lo voglio nemmeno sapere, non mi interessa neanche. Vorrei sapere però quale amministrazione dovrebbe tutelarmi e garantirmi di tornare a casa la sera senza rischiare la vita.
Chi da oltre 5 anni non risolve i problemi concreti di una città come Pompei, dovrebbe vergognarsi. E dovrebbe iniziare a salvarci la vita prima che si arrivi a tragedie come quelle di Atrani.
La domanda è: al di la delle migliaia di euro spesi da tre anni per queste famose vasche, questi lavori VERI per la riqualificazione della fognature quando le vogliamo fare? Quante altre statue commemorative avranno ancora la precedenza?
Il Giovane Alessio
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