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BALLE!

Il presidente della provincia di Napoli, Luigi Cesaro, meglio conosciuto come a’ purpett, concede ai sindaci della zona rossa un mese di tempo per trovare un sito di stoccaggio per la FOS in area vesuviana. La notizia non giunge certo come una novità alle orecchie dei sindaci “inciucisti” e dei comitati asserviti…, che stavano già ragionando sottobanco a questa possibilità prim’ancora che Cesaro lo dichiarasse apertamente. Cava Sari, nel 2007, nacque proprio come discarica di FOS, per poi diventare un vero e proprio ricettacolo di “munnezza” d’ogni sorta; è chiaro che, anche oggi, è nell’ interesse di chi ci governa agire allo stesso modo di allora e far passare la Frazione Organica Stabilizzata (FOS) come oro colato mentre altro non è che RIFIUTO! L’idea è quella di aggiungere agli sversamenti in cava Sari, che, a detta della SAP.NA continueranno almeno per altri 14 mesi ( ma non dovevano terminare a Marzo di quest’anno?), un nuovo sito per lo stoccaggio della cosiddetta FOS proveniente da Tufino (ricordiamo che non è FOS ma semplicemente rifiuto tritovagliato ed impacchettato al massimo); così facendo Napoli potrà nuovamente depositare rifiuti nell’ attualmente stracolmo sito del vesuviano mentre si realizzeranno nel frattempo, a detta di Caldoro, i siti di compostaggio di Caivano, Pomigliano e l’inceneritore a Napoli est. L’ ipotesi è alquanto bizzarra dato che i fatti parlano chiaro; quei due anni sarebbero solamente una rosea previsione rispetto a quello che normalmente accade in questi casi; l’area vesuviana diventerebbe una nuova Taverna del Re. Inoltre, il 21 marzo, nella conferenza dei servizi avente ad oggetto proprio il “fosso Sari” , si è deciso di trattare negli impianti della cava tutto il percolato della provincia; l’Ecodeco ( che gestisce la discarica) ha “esplicitato” che, non essendoci però una rete fognaria ove far confluire il percolato depurato e ripulito, questo, per legge, verrebbe utilizzato per irrigare i campi o sversato tranquillamente sul terreno circostante ( abbiamo appreso, da osservazione diretta, che già da tempo il percolato viene smaltito proprio così!). Inoltre, non essendoci coperture sulla discarica, che è a cielo aperto, né strutture di raccoglimento dell’acqua piovana, quest’ultima penetra assieme al percolato nelle acque di falda ( le analisi di queste ultime sono illuminanti in merito).Nonostante tutto, sia l’Ecodeco, che l’Asia, che l’ASL NA3 hanno concluso la conferenza dichiarando che la discarica è a norma e non esiste nessun pericolo per la salute dei cittadini! E dove sono finiti i controlli dell’Arpac che rilevavano un fissaggio inesistente della geo membrana e percolato che zampillava? E le analisi delle falde acquifere commissionate pochi mesi fa? Ed il panettone di Lo Uttaro? E le eco - balle del 2003? Ed i camion di rifiuti radioattivi ? E le molteplici discariche abusive chiuse e mai bonificate? Ma soprattutto, dove sono finiti i 420 miliardi di euro stanziati dal ministero per l’Ambiente esclusivamente per le bonifiche più volte finanziate e mai avvenute? Il modello Terzigno è perfetto; talmente perfetto che verrà esportato anche ad altre aree creando tante discariche che funzionino esattamente come la nostra e che garantiscano lo sversamento ai comuni d’ambito. I risultati raggiunti con mesi di lotta e resistenza sul territorio sono stati mortificati da sindaci e partiti politici che mai hanno messo piede sulla “rotonda” se non per dettare condizioni emanate dall’alto che la popolazione in lotta ha sempre fermamente respinto. Dulcis in fundo, come ciliegina sulla torta, la cricca di Caldoro fa sapere che,a breve, verrà emanato un emendamento che eliminerà la provincializzazione dei rifiuti; in questo modo anche altre province potranno “accogliere” la munnezza di Napoli aggravando ancor di più l’inquinamento della nostra pluri-martoriata regione. E’ arrivato il momento di tornare ad opporci fermamente a questo sistema politico-camorristico e ribadire la nostra piattaforma:
Contro discariche ed inceneritori, per il riciclo, riuso e compostaggio, per la riduzione a monte dei rifiuti, per la bonifica delle aree inquinate, per un piano rifiuti autorganizzato, per la difesa della salute, per le dimissioni immediate di tutti i colpevoli dell’ecocidio in atto, per una politica ambientale dal basso, contro la criminalizzazione delle lotte sociali, reddito-salario garantito per tutti, contro il capitalismo della catastrofe.


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