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NEL PAESE DEI FURBI, I RIBELLI SONO GLI ONESTI!!!

Vent’anni di emergenza rifiuti, decine di miliardi di euro fagocitati, inquinamento generalizzato del territorio, acclarata collusione tra politica-camorra-imprenditori, hanno determinato la distruzione della Campania felix di cui è rimasto solo il nome. Ad oggi, la politica a tutti i livelli, volontariamente non ha messo in campo alcuna azione per il superamento dell’attuale fase emergenziale: nessuna bonifica, nessun piano alternativo, anzi, dopo il danno arriva anche la beffa! Procedimenti d’infrazione da parte della UE, con conseguente blocco dei fondi e rincaro delle tasse, hanno determinato un ulteriore impoverimento delle genti che vivono questi territori. A livello localistico, i sindaci e la classe partitica del comprensorio vesuviano, dopo aver contribuito ad aggravare una condizione socio-economica già devastata da decenni di collusione tra politica e camorra, hanno rincarato la dose favorendo il massiccio inquinamento ed il depauperamento del territorio. A questo disegno criminoso le genti si sono opposte autorganizzandosi e chiedendo con forza la chiusura immediata della discarica/merdaio SARI e la bonifica dell’intero territorio. Le legittime manifestazioni di dissenso, i presidi, le denunce inoltrate alla magistratura ed alla comunità europea, le numerose proposte di piani alternativi volti al superamento del solito sistema discariche-inceneritori, hanno avuto come risposta da un lato, quello politico, l’ulteriore ricerca di nuovi fossi da adibire a discarica, dall’altro, forze dell’ordine e magistratura, manganellate e repressione. Trentuno avvisi di garanzia, tendenti a soffocare ogni dissenso e ad intimidire illusoriamente qualsiasi resistenza attuale e futura, sono stati recapitati a chi difendeva il proprio diritto ad esistere, criminalizzando chi si oppone all’inquinamento ed assolvendo chi lo determina (processo Cassiopea). E’ questo solo l’ennesimo esempio dell’asservimento delle istituzioni ai dettami del sistema capitalistico tanto esaltato da padroni, camorra e partiti politici, con il chiaro intento di favorire l’accumulazione di ricchezza dei pochi a scapito dei tanti. Il fallimento palese di tale sistema ha portato, nel corso degli anni, ad una precarizzazione dell’esistenza che si è espressa nelle nostre terre, e non solo, con un aumento della disoccupazione, delle tasse, delle spese sanitarie e di quelle militari e con la conseguente politica di discriminazione sociale ed etnica, riduzione di servizi e devastazione del territorio. Utilizzando la logica della paura, con un’azione che ricorda i periodi più neri della storia italiana con la re-introduzione della coartazione e inibizione preventiva della libertà di opinione ed espressione, il sistema tenta di intimidire la libera, autonoma ed indipendente espressione del dissenso. Dagli indignados in Spagna, agli studenti cileni, ai riot inglesi, alle genti greche… : tutti hanno deciso di dire basta a questo modello di “sviluppo” e di mettere al centro di un futuro sistema socio-economico l’individuo non come macchina da sfruttare ma come donna/uomo libero di autodeterminare dal basso il proprio futuro. Anche noi, come vittime consapevoli abbiamo deciso che è giusto e doveroso partecipare attivamente alla mobilitazione internazionale contro la precarietà che si terrà a Roma il 15 ottobre.

ASSEMBLEA PUBBLICA
GIOVEDI’ 13 OTTOBRE
PIAZZA S. MARIA SALOME BOSCOREALE


MOVIMENTO DIFESA DEL TERRITORIO - AREA VESUVIANA
COLLETTIVO AREA VESUVIANA


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