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Raid israeliani sulla Striscia di Gaza almeno 14 i palestinesi uccisi
Negli attacchi aerei sferrati a partire dal pomeriggio di sabato scorso sarebbero morti anche il leader dei Comitati di Resistenza Popolare, Zuhir al Qaisi, e un suo collaboratore. E' salito a quattordici palestinesi uccisi e altri diciannove feriti il bilancio di una serie di raid israeliani effettuati tra ieri pomeriggio e oggi sulla Striscia di Gaza. Le ultime due vittime sono due giovani che viaggiavano a bordo di una motocicletta a Khan Yunes. Una quarantina di razzi e di colpi di mortaio sono stati lanciati ieri dalla Striscia di Gaza sul sud d'Israele provocando il ferimento di quattro israeliani, dei quali uno in modo grave, secondo quanto rende noto l'esercito israeliano. Lanci sono proseguiti poi per tutta la nottata con altre quattro persone ferite, per lo più in modo leggero. Sempre secondo fonti israeliane, negli attacchi sarebbero stati uccisi anche il leader dei Comitati di Resistenza Popolare, Zuhir al Qaisi, e il suo collaboratore, Mahmoud Hanani. I due palestinesi viaggiavano a bordo di un'auto che è stata colpita da due missili sparati da un aereo israeliano. Secondo un portavoce dell'esercito, al Qaisi stava organizzando un ampio attacco terroristico coordinato da perpetrare in Israele, vicino al confine con la Striscia di Gaza. I Comitati di Resistenza Popolare sono responsabili del rapimento in Israele del soldato Gilad Shalit, liberato lo scorso ottobre dopo cinque anni di prigionia a Gaza, in cambio della scarcerazione di migliaia detenuti palestinesi la nuova fiammata di violenza è cominciata ieri, quando, dopo il lancio di due colpi di mortaio verso Israele, lo Stato ebraico ha risposto con il raid contro al Qaisi. L'uccisone del dirigente palestinese ha scatenato la ripresa su larga scala dei lanci di missili e colpi di mortaio contro Bèer Sheva, Ashdod, Kiryat Malachi, Netivot e Ashkelon. Attacchi ai quali le forze israeliane hanno reagito con una nuova serie di raid aerei, promettendo di fare altrettanto in futuro. Il capo dello stato maggiore dell'esercito, Benny Gantz, al termine di una riunione dei vertici militari sulla escalation in corso nella Striscia di Gaza, ha annunciato che le forze armate risponderanno con determinazione ad ogni lancio di missili contro Israele. Da Gaza alcuni gruppi armati hanno annunciato di non sentirsi più impegnati dal tacito periodo di calma con Israele. Messaggi separati di condanna nei confronti di Israele sono giunti nel frattempo da Hamas e da un portavoce dell'Anp di Abu Mazen. Nella mattinata, dopo diverse ore di quiete, tre razzi sono esplosi nel Neghev senza provocare vittime. Nel timore che gli attacchi possano proseguire, i responsabili alla protezione civile nel Neghev stanno valutando la possibilità di ordinare per domani la chiusura delle scuole nelle zone a rischio.
(di Manuel Massimo da REPUBBLICA)
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