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L'incubo della fila, dalle Asl alle Poste si può aspettare anche per tre ore

Orologio alla mano ecco il tempo perso allo sportello. Solo il 17% degli italiani usa i servizi telematici. Gli altri preferiscono ancora l'impiegato

ROMA - Pensione, bollette, certificati, basta un clic e hai tutto senza uscire di casa. È la rivoluzione digitale che cambierà i rapporti tra cittadino e Pubblica amministrazione. "Cambierà", appunto. Perché oggi i servizi della pubblica amministrazione online sono ancora pochi, sconosciuti e soprattutto poco utilizzati. È solo il 17% degli italiani a usarli. Non bisogna dimenticare infatti che spesso sono anziani e persone non "digital friendly" a dover sbrigare certe pratiche. Preferiscono allora mettersi in fila: per pagare bollette, spedire raccomandate, fare la carta di identità, ritirare la pensione aspettano anche tre ore. Per capire la situazione a Roma ci siamo messi in coda, orologio alla mano.


POSTA

Ufficio di via Sappada (Monte Mario), ore 9,20, poche persone in attesa. Sia agli sportelli Bancoposta che a quelli "servizi al cittadino" (bollette, bollettini etc), la fila è di circa 10 minuti, ma arriva a 50 nei giorni più neri. Notiamo che i numeri sul display scattano a vuoto, segno che tanta gente getta la spugna. Agli sportelli per pacchi e raccomandate 10 persone vengono smaltite in 25 minuti. Stessa situazione per l'ufficio di via del Campo (Alessandrino): nei giorni calmi bastano 15-20 minuti sia per le bollette che le spedizioni. Ma in un lunedì di punta si possono avere anche 100 persone davanti allo sportello bollette. Anche qui tanti i numeretti abbandonati. Passiamo alle pensioni: buona l'idea di scaglionarle ma abbiamo visto, andando all'ufficio di via Falconieri (Monteverde), che non c'è uno sportello ad hoc: bisogna mettersi in fila a quello per i "servizi finanziari". In alcuni c'è la corsia preferenziale per i pensionati Bancoposta, ma talvolta, come all'ufficio di via Monte del Gallo (San Pietro), dietro lo sportello non c'è mai nessuno.



CIRCOSCRIZIONE

XVI municipio, via Fabiola (Monteverde), ore 10. Mentre per il rinnovo della carta d'identità bastano solo due minuti, per il cambio di domicilio e gli atti notori ce ne abbiamo messi 35;, per arrivare anche a 45 minuti per i certificati anagrafici. Ma non tutti i municipi sono uguali. Infatti spostandoci alla XVII circoscrizione (Prati) ci vogliono 40 minuti per i servizi anagrafici e il cambio di residenza. La carta di identità è un dramma: dopo un'ora e mezzo abbiamo ancora 8 persone davanti. Chiediamo al ragazzo del bar di fronte: "Ma è sempre così?". E lui: "Certe volte non riescono nemmeno a smaltire la fila".


INPS

Siamo andati alla sede di viale Beethoven all'Eur. Arrivati alle 9,50, allo "sportello veloce" (informazioni, consegna e timbratura di documenti) in mezz'ora ce la siamo cavata. È passata oltre un'ora invece per ricevere assistenza allo sportello "sostegno al reddito". E siamo stati fortunati, perché in 10 hanno "rinunciato". Situazione nera per gli "assicurati pensionati" - dopo un'ora ancora 17 persone davanti - e "invalidità civile e assistenza sociale". Qui un signore, alle 10,45 ci cede il suo numero: arrivato alle 8,48, dopo 2 ore aveva ancora 5 persone davanti. Stessa situazione all'ufficio di via Torrevecchia.


ASL

Sportello RME di via di Sant'Evaristo (San Pietro). Per richiedere il duplicato della tessera sanitaria, cambio del medico ed esenzione del ticket ce la caviamo in pochi minuti. Compilato il modulo per il duplicato, al momento di inserire il tutto nel database dell'Agenzia delle Entrate la signora allo sportello ci annuncia che si è bloccato il sistema: mattina buttata. Peggiore è la situazione all'ufficio "protesi", per prendere in prestito stampelle e deambulatori. Abbiamo il numero 52, ma il display segna solo 24. Chiediamo a un signore che sembra saperla lunga, quanto dovremo aspettare. Guarda l'orologio - sono le 10,30 - e mi dice che ne avremo almeno per un paio d'ore. Ovviamente diamo forfait.


(di Agnese Ananasso da REPUBBLICA)


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