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DAVID BOWIE … Space Oddity!

Nel 1972, la RCA rilancia sul mercato come “Space Oddity”, titolo col quale è maggiormente conosciuto (anche per evitare confusione con l'album di debutto, anch'esso intitolato David Bowie), un vecchio lavoro di Bowie. Scherzi a parte: l'album si colloca a metà strada fra la psichedelia da vaudeville dei suoi inizi e le suggestioni glam del successivo “The Man Who Sold the World”, anche se testimonia la maturazione musicale del cantante mostrando una sensibilità folk rock dominata dalla preoccupazione per l'andamento altalenante del suo idillio con il movimento hippy e dal fallimento della sua relazione con la fidanzata Hermione Farthingale. Le canzoni contenute in Space Oddity suscitano un'impressione di sincera confessione. Nonostante la sua identità musicale ancora embrionale, molti brani dell'album, in particolare “Unwashed and Somewhat Slightly Dazed”, “Wild Eyed Boy from Freecloud” e “Cygnet Committee”, cominciano ad offrire la dimostrazione del suo talento di paroliere.
Formazione musicale
• David Bowie – voce, chitarra a 12 corde, stilofono, organo elettrico, kalimba
• Rick Wakeman – mellotron, clavicembalo elettrico
• Mick Wayne – chitarra
• Tim Renwick – chitarra elettrica, flauto
• John "Honk" Lodge - basso
• John Cambridge - batteria
• Terry Cox – batteria
• Keith Christmas – chitarra folk
• Tony Visconti – basso, flauto
• Herbie Flowers – basso
• Paul Buckmaster - violoncello
• Benny Marshall and friends – armonica, cori
Bowie, alla ricerca di una propria identità vocale, in Space Oddity è tutto ciò che è stato fino al 1972 e un po' di quello che sarebbe diventato.
Il 20 marzo 1970, sposa Angela Barnett con una cerimonia informale a cui partecipano pochi amici oltre alla madre di Bowie. Cinque giorni dopo gli “Hype” registrano una sessione alla BBC per lo show di Andy Ferris, dopodiché tengono l’ultimo concerto e si sciolgono. Bowie continua ad esibirsi dal vivo come solista: registra l’album “The Man Who Sold the World”. Finite le registrazioni del nuovo album, l’attività di Bowie dal vivo e in studio comincia a rallentare. Scontento della direzione che Kenneth Pitt tenta di imprimere al suo lavoro, con l’aiuto di Tony Defries, professione avvocato, scioglie pacificamente ogni obbligo professionale con Pitt. Defries, l’avvocato, diventa il manager di Bowie a tempo pieno. I nuovi Hype si trasferiscono a “Haddon Hall”, dove Bowie vive dall'anno precedente. Nella tromba delle scale del palazzo hanno costruito uno studio di registrazione e li, in quel posto bizzarro e magico, viene fuori la maggior parte del materiale di quel periodo. Il 4 novembre 1970, mentre David Bowie è in un periodo di scrittura intensiva, “The Man Who Sold the World” esce negli Stati Uniti dove riceve una buona accoglienza da parte della critica nonostante le scarse vendite. L’album è fortemente caratterizzato dalla chitarra elettrica tagliente di Mick Ronson e rappresenta una deviazione dalle atmosfere prevalentemente folk e acustiche del precedente “Space Oddity”. I testi sono più complessi e meno lineari rispetto al passato e i temi affrontati sono i più profondi e ricorrenti dell'opera di Bowie: ambiguità sessuale, sdoppiamento di personalità, isolamento, pazzia, falsi guru, totalitarismi. Ad aprile “The Man Who Sold the World” vede la luce anche in Gran Bretagna, quasi un anno dopo la fine delle registrazioni. Nonostante le critiche favorevoli le vendite sono disastrose anche in patria.


…continua


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