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Dalla parte dei Ferrovieri: "Benvenuti all'inferno"

Fra le mille pagine che ogni giorno leggo per non perdere il filo rosso che mi lega ai mille angoli della mia città, dei miei luoghi, dei miei sentimenti, dei miei sforzi lunghi anni per provare ad incidere ... in queste mille pagine ieri ho trovato le parole del compagno Kaiser. Quando implodono i trasporti di una società, implode la società. La Circumvesuviana è una delle ferrovie più importanti e grandi d'Italia. Fallisce dopo trent'anni di malagestione consapevole da parte di dirigienti e, purtroppo, a volte anche dei sindacati.

Con forza, con passione, contro le decisioni di Governi delle banche, siamo al fianco dei ferrovieri. Quando la mattina la Circum si ferma, non è colpa loro. E' colpa delle alte sfere che l'hanno spolpata.

(igA)



"BENVENUTI ALL’INFERNO !!!



27 marzo 2012. Turno da effettuare 2841/850 – 455/462.



Treno 2841 delle 14.18 programmato pochi minuti prima e dopola soppressione del tr. 841, quindi i viaggiatori da prendere erano quelli di 2treni. La salvezza poteva essere nel tr.941 delle 14.04 regolarmenteprogrammato… ne’, nun se va’ a guasta’ ‘o SanGiorgio?Quindi due treni soppressi di seguito e un treno guasto avanti, fermo al CentroDirezionale. Si parte con appena 5’ di ritardo, pieni come un uovo diseguito al soccorso; a Piazza Garibaldi circa 10 minuti per aspettare che ilsoccorso agganci e sposti il treno guasto (lascio immaginare: viaggiatoriisterici che non capiscono perché siamo fermi… ah già, dimenticavo: ilsistema informatico di bordo non funzionava e il capotreno era fisicamenteimpossibilitato ad passare tra i viaggiatori). Tra parolacce e anche, inverità, parole di incoraggiamento (di quelli che più da vicino seguivano inostri sforzi di comunicare col DU e riferire ai clienti in modo che facesseropassaparola) riusciamo a partire e, perdendo molto tempo sulle fermate perservizio viaggiatori, avanziamo fino alla fermata di Salice; qui il capotrenoviene avvisato che c’è un viaggiatore che non si sente bene…un’impresa per raggiungerlo e si scopre che una ragazza a causa del caldoha un malore. Fortunatamente si riprende e – ancora più fortunatamente– rifiuta l’assistenza medica che il capotreno le suggerisce edecide di continuare perché si sente meglio, consentendo al treno di riprenderela marcia. Si riparte dopo aver accumulato nel frattempo una mezz’ora diritardo e ‘a sischi e pernacchi giungiamo a Baiano pochi minuti prima diripartire. Ritorno tranquillo col tr.850, almeno così sembra fino a Brusciano,dove comincia a fare i capricci il CIL, costringendomi a chiamare verifica aNapoli (determinando così la soppressione di un'altra corsa). A P. Nolana lasituazione è caotica… treni soppressi che non si contano e gente irritata(giustamente) che non sa che fare, né se e come potrà tornare a casa…ne’, nun programmano proprio ‘o teno mio? Pacienza! Aspettiamo ilmateriale per effettuare il tr.455, che arriva dopo l’orario che saremmodovuti partire… viaggiatori che scendono si urtano con viaggiatori chedevono salire, chi domanda “E’ il Sarno?” “Nosigno’ chill’o Sarno è soppresso?” “Uh Gesù, e mo commevaco ‘a casa?” “Capo scusate, ferma a S. Giorgio?”,“Ma ‘o direttissimo ‘a roppa ce sta’ o nunparte?” “Scusa, Telzigno?” “No, cine’…Telzigno tra mezzora… se parte?”. Solo per arrivare in cabina diguida circa 3 minuti tra spintoni e parole“mazzecate”…Neanche stavolta funziona il sistema informaticodi bordo, e quindi non si può investire il treno per far comparire le tabelledi destinazione, quindi ad ogni fermata una folla che chiede “E’ ilPoggiomarino o il Sorrento?”, “’O direttissimo quann’ passa?”“Ma ‘stu sfaccimm’e Sarno parte o no?”, e via diseguito. (E qui devo riconoscere che la stragrande maggioranza dei clienti sirivolgeva fiacca e stremata, ma molto educatamente quasi con mia sorpresa). Conmolto ritardo riusciamo ad arrivare a Boscotrecase, dove aspettiamo l’incrocioche dovevamo fare a Scafati. Effettuato l’incrocio non esce la via liberae solo dopo aver chiamato il DU il segnale cambia aspetto (credo sia superfluoriferire tutti i commenti dei viaggiatori che non si spiegavano la sosta cosìprolungata, che in verità non mi spiego ancora neanche io). A Scafatiincrociamo dopo una decina di minuti il treno che avremmo dovuto vedere aPoggiomarino e i superstiti clienti quasi confortano loro noi, che avviliti nonabbiamo neanche più la forza di spiegare. Finalmente giungiamo a fine corsaalle 18.54… per effettuare il 462 che parte alle 18.57!!! (Però riesco afare pipì, perché il treno da Terzigno, anch’esso in ritardo, mi haregalato il tempo per farlo. L’ultimo treno è una pacchia: 8 minuti diritardo in partenza, di cui 5 recuperati… e questo è quanto!"



Ferdinando Kaiser – Macchinista


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