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SAB 28 APRILE 2012 "CI MANCA L'AREA" - Piazza Matteotti (Ex circumvesuviana) BOSCOREALE
"Piu' diritto agli spazi piu' spazio ai diritti"
“Non esiste una cultura alternativa
senza uno spazio liberato da cui partire”
W. Majakovskij
Pensiamoci un attimo:
quali sono i luoghi delle nostre città di periferia in cui è possibile incontrarsi liberamente, fare musica, teatro, interventi artistici, autoproduzione culturale, doposcuola, laboratori per bambini, migranti, anziani? Luoghi in cui si possa discutere e autorganizzarsi per difendere i tanti diritti che ci vengono sottratti giorno dopo giorno, dal trasporto, all’istruzione, alla salute, al lavoro. Luoghi di incontro e di confronto, dove potersi autorganizzare per cercare soluzioni alla marginalità, alla disoccupazione ed all’avvelenamento che ci vengono imposti dai governanti e che aggrediscono le vite di tutti noi, giovani e meno giovani. Spazi che non siano regolati dal mercato né controllati dalla casta dei partiti, ma che siano a disposizione dei bisogni degli abitanti, senza ulteriori condizionamenti. Si fa fatica, si fa davvero fatica ad individuarne anche uno soltanto! La cementificazione selvaggia ha corroso ogni parco, i rifiuti hanno preso il posto dei fiori, i prati sono divenuti parcheggi, le piazze stanno scomparendo per far posto a centri commerciali, molte aree pubbliche vengono vendute per rimpinguare le vuote casse comunali. Oggi non c'è un amministratore, un sindaco che non parli di democrazia partecipata, di politica della trasparenza, di beni comuni, utilizzando queste belle parole esclusivamente per aggiornare il proprio vocabolario elettorale. Parole che risuonano vuote se le persone non hanno i luoghi e le possibilità per confrontarsi, per informarsi, per agire, per far pesare i propri bisogni. Eppure i nostri territori abbondano di strutture abbandonate, di aree dismesse, di spazi che la decennale speculazione ha aggredito e sventrato senza criterio alcuno. Simboli della mancanza di un piano regolatore a misura d'uomo, ma anche del cinismo e della rassegnazione in cui vogliono ridurci. Le poche strutture pubbliche vengono sempre più privatizzate in nome della crisi, creando un deserto sociale da cui a volte viene solo voglia di andare via. Noi pensiamo invece che ci sia bisogno di pretendere un diverso utilizzo di queste risorse, riappropriarci di quelle possibilità pubbliche che vengono negate, contrastare la speculazione autogestendo spazi e aree dismesse. L'autogestione sociale è un modo per riappropriarsi dal basso di una struttura vuota e in disuso, di renderla funzionale alla domanda di socialità, di partecipazione, di scambio culturale. Autogestire significa costruire un'esperienza autonoma, al di fuori di ogni partito e di ogni potere, che nasca da una esigenza reale e tenda a soddisfare i bisogni negati. Significa autorganizzarsi contro la mancanza di servizi sociali e la privatizzazione dei servizi pubblici, contro la crescente disoccupazione e marginalizzazione delle persone, per creare un’alternativa alla mercificazione del tempo libero, alla camorra, al razzismo, al mercato dell'eroina, a tutto quello che impoverisce e inaridisce le nostre vite.
Significa fare da soli ciò che chi dovrebbe non fa per noi.
Questa giornata di iniziative apre la campagna CI MANCA L’AREA per rivendicare spazi pubblici autogestiti e rispondere ai bisogni di giovani e meno giovani di questo territorio. Abbiamo scelto come luogo lo spiazzo antistante l'ex stazione della circumvesuviana di Boscotrecase, un simbolo di promesse non mantenute e di abbandono reale. Invitiamo tutti e tutte a venire, partecipare alle attività e ai momenti di confronto, portare i bambini a divertirsi e vivere questo territorio in
una prospettiva diversa.
rete per gli spazi sociali autogestiti
Allegati (1):
manifesto.pdf
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