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Antonio Coppola: un ragazzo speciale

Non sarà assolutamente “Pompei a sbarcare ad Harvard!”

Si, proprio la prestigiosa Harvard, l’università pluri nominata nei “film americani”. Un posto mitologico dove a conti fatti difficilmente si entra e altrettanto difficilmente se ne viene fuori senza essere destinati a diventare come minimo qualcuno. Semmai (lo spero davvero!), questo 18enne dal curriculum scolastico a dir poco invidiabile, avrà l’opportunità anzi, il dovere di raccontare dall’altra parte del mondo la Pompei che si è lasciato alle spalle senza dimenticare mai due cose essenziali: 1 che razza di fine ha fatto POMPEI?; 2 cosa è potuto mai succedere di stimolante ad uno come lui fino al 2010 a Pompei!

Nel lontano 2010, dopo tre anni al Liceo E. Pascal, Antonio Coppola, pompeiano doc, presenta la domanda al bando di concorso annuale pubblicato dalla Commissione nazionale italiana per i Collegi del Mondo Unito, un movimento internazionale che riunisce studenti da tutto il mondo, selezionati unicamente in base al merito, con lo scopo di promuovere la pace e la cooperazione internazionale. Dopo aver ricevuto la scholarship per il Li Po Chun United World College di Honk Hong, il ragazzo si trasferisce, studia, coltiva le sue passioni, vive e consegue il diploma. “E’ nu mostr!” – come direbbe il mai troppo compianto Massimo Troisi. E a conti fatti “sta mmiez e mostr!” Bene! E’ inutile dire che tutti noi facciamo il tifo per questo ragazzo; è assodato che, come sempre, il Comune di Pompei non sapeva niente di questo ragazzo, fregandosene di “Mamma Lia che raccontava di questo suo figlio chino sui libri in Cina” (ma dico io: c’è un ragazzo che studia in Cina senza tirar fuori una lira –per merito- e il Comune lo viene a sapere solo quando spunta la parola … Harvard? .. no comment).

IL MOMENTO RETORICO DI BARDAMU’- E grazie a Dio, come purtroppo diceva Gianni Morandi l’altro giorno in una trasmissione dallo share preoccupante, uno su mille ce la fa! Ma ritorniamo al ragazzo, un uomo ormai, alla sua storia meravigliosa che merita di essere raccontata in questo modo perché in Italia oggi è anormale, quasi fantastico, vedere ottimizzate le capacità dei giovani. I ragazzi del futuro, quelli a cui l’orribile normalità a conti fatti toglie per sempre linfa vitale e tempo meraviglioso. Per Antonio Coppola non sarà così, lui diventerà qualcuno da giovane, non resterà vittima del tempo che passa, di questi vecchi uomini che non vogliono mollare la poltrona.

FINALE A SORPRESA – (dal film Ricomincio da tre) Dopo la disdetta a casa di Robertino, Gaetano recupera la stima di Frenky con un monologo che resta – a mio avviso – uno dei più belli della storia del cinema italiano (italiano napoletano)…

“… Io mi ricordo ci stava un bambino, un bambino che abitava proprio affianco a me. Si chiamava Angelo! Io non me lo scordo più a questo. Mi ha rovinato l’esistenza stu’ guaglione! Quanto poteva tenere mo stu guaglione, 7 o 8 anni! Mannaggia a miseria, chist sapev e tabelline a memoria, conosceva le capitali di tutto il mondo. Sapeva fare: l’addizione, la sottrazione, la moltiplicazione, la divisione e suonava pure il pianoforte! E che schifo è questo. Uno così mica è un bambino, è nu mostr. E quello che dico io, con tanta gente che ci sta a Napoli, proprio un mostro viene di casa affianco a me. E pure i genitori: dico io, voi tenete un figlio mostro, ma portatelo in mezzo ai mostri. No, lo portate affianco a me per intossicarmi la vita mia?... ”



Questo articolo è dedicato al vicino di casa di Antonio Coppola …

bardamù



Doverosa nota:

Avremmo voluto inserire la fotografia del giovane Antonio ma in tutte quelle che abbiamo scovato sul web purtroppo stringe la mano ad un turista francese scippato a Napoli!


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