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caro amico juventino. (tuttonapoli.net)

Caro amico juventino ti scrivo, così mi distraggo un po’… E manca sempre meno e questo pensiero diventa sempre più grande nella mia testa. Ci sto provando, lo giuro, a tenere il pensiero lontano da quella sfida, da quella data cerchiata in rosso sul calendario. Juventus-Napoli si avvicina a enormi falcate, grandi come le polemiche di questi giorni. Tante parole, verità presunte che vengono sostenute con la veemenza di chi ha sempre qualcosa da nascondere. Coincidenze che si incastrano e l’amico juventino che subito mette le mani avanti, con quella presunzione di colpa che accompagna tutta la sua esistenza. Ridicolo, folle, assurdo si affretta a ribattere l’amico juventino, quando vede la gomitata di Vidal (un caso), quando legge che Asamoah non ha giocato con il Ghana (un caso) per un problema alla schiena – vedremo se sarà miracolato per sabato -, quando gli fanno notare che Pirlo in due anni di Prandelli non era mai stato sostituito (un caso), quando scopre che Vucinic, simbolo della sua Nazionale, gioca appena 4’ un Ucraina (un caso).

Tutte fatalità che si incastrano. Cosa c’è di male nel riportarle? Perché mai tanta indignazione? Sono sempre più convinto che il tutto faccia parte di un copione scritto, ripetuto a menadito da anni. L’amico juventino è così abituato a smentire, a prescindere, che non si ferma alla valutazione del caso specifico. “Il più grande inganno che il diavolo ha fatto all’umanità, è stato fargli credere di non esistere” ricordava un ispirato Kevin Spacey nei “Soliti Sospetti”. Il principio ispiratore bianconero pare proprio lo stesso. Calciopoli? Mai esistita! Un’invenzione! Gli scudetti sono 28? Macchè! Sono 30 sul campo (non importa come…)! Anche in queste settimane l’atteggiamento è stato più o meno le stesso. Invenzioni, fantasie, supposizioni insensate verso un Napoli che prende le sembianze di un avversario che inizia generare timore in casa juventina. Le paure vanno esorcizzate così. Ma la paura è un virus che si diffonde alla velocità della luce (altro che Baumgartner), che quando arriva, arriva. Un po’ come l’amore. Alfred Hitchcock desciveva la paura come “Una sensazione che la gente ama provare quando é certa di trovarsi al sicuro”. In questo caso, però, mi pare proprio che a Torino iniziano a sentirsi poco sicuri.

Negli occhi dell’amico juventino ci sono ancora i reframe del RATTO DI PECHINO. L’amico juventino, al di là del copione che snocciola a memoria, se la ricorda bene quella gara. Ricorda un Napoli perfetto, che nel primo tempo poteva farne quattro alla Vechia Signora. Una gara gestita alla perfezione dagli azzurri – che avevano già sconfitto l’invicibile armata finale di Coppa Italia – prima che entrasse in scena l’arbitro Mazzoleni a togliere credibilità e valore al match. Purtroppo – per la Juventus – nella sfida di sabato Conte dovrà rinunciare nel “dodici” iniziale al fischietto bergamasco, designato per la gara con il Siena (in cui già comunque ha fatto già ampiamente il suo dovere). Cose che capitano. Mi investe una smania irrrefrenabile, una curiosità atroce nel capire in che modo sarà sostituito.

In questi giorni se ne sono sentite/dette/lette/scritte/viste/postate davvero tante. Ognuno tira acqua al suo mulino. E’ il gioco delle parti. Quello che un po’ infastidisce è la memoria corta dell’amico juventino. Accusa i napoletani di piagnistei. Non ricorda, forse, o finge di non ricordare quello che si era postulato 6 novembre scorso, in occasione del rinvio di Napoli-Juventus per l’allarme maltempo. In quell’occasione, l’amico juventino – che ora veste panni di angelo sceso in terra – aveva addirittura ipotizzato possibili collusioni tra il Napoli ed il Prefetto per far rimandare quella gara. “’O Sole Mio” si titolava, tralasciando che prima di quel sole, una tempesta aveva stroncato una vita. Napoli aveva pianto, ma solo per quella vittima. A Torino, manco quello.

Piccola precisazione su Andrea Pirlo. In settimana avevo spulciato un po’ di dati per scovare una sostituzione del centrocampista – immenso, bisogna dirlo – bianconero in Nazionale. Quella tabella – ripresa in maniera pedissequa da chi usa Tuttonapoli come fonte primaria per il proprio “lavoro” – non era altro che una provocazione. Non erano certo i 16’ risparmiati al centrocampista da Prandelli a fare la differenza. Si evidenziava l’ennesima coincidenza di queste settimane di impegni delle nazionali. Pirlo MAI sostituito prima di quella gara è un dato. Punto. Non contestabile. E resta tale.

Piccolo consiglio a Goran Panden. MUTO! Devi stare MUTO! Metti che dovesse scapparti “Un grazie arbitro” oppure un "Questo non era fuorigioco..." e poi ti buttano fuori?! MUTO! Devi stare MUTO!

Vi saluto, ricordandovi che sono TRE i giorni che ci dividono alla grande sfida. Per quelli che vestono una strana maglia a righe (che ricorda un po’ quella dei detenuti), ovviamente, i giorni sono TRENTA.

P.S.: Ma che gol ha fatto Lorenzo?


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