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Archivio Articoli
Teatrolab2011 - Il Programma In seguito al successo della I edizione, il Pompeilab riapre i suoi spazi al teatro contemporaneo. L’obiettivo della rassegna teatrale è di veicolare la cultura verso fasce di pubblico sempre più ampie attraverso spettacoli di qualità, con un occhio di riguardo alle produzioni locali che hanno l’opportunità di affiancarsi ad attori professionisti. |
NON CI RESTA CHE IL PALLONE... L’ultima volta che ho sentito parlare di Coppa dei Campioni avevo 6 anni. Era il 1990. Ero un bambino e tutto ciò che ricordo di quei giorni può essere racchiuso nei voli in cielo che ad ogni goal mi faceva fare mio padre. |
LA RIVOLUZIONE DI DESTRA Invece di esprimerci in modo triviale, noi preferiamo ribadire i ruoli storici. |
ACQUA BENE COMUNE Da oggi e fino al 12 giugno Pompeilab insieme al comitato promotore dei referendum popolari a difesa dell'acqua pubblica parteciperà attivamente alla campagna di informazione circa le tematiche referendarie. |
NUCLEARE? NO GRAZIE Fra i quesiti referendari del 12 giugno c'è anche quello sull'energia nucleare. Votando SI riusciremo ad evitare un'ulteriore colpo mortale alla salute nostra e dei nostri territori. |
CONTRO IL LEGITTIMO IMPEDIMENTO Perché bisogna votare sì al referendum per l’abolizione del legittimo impedimento? Perché la legge è uguale per tutti. Quando smette di esserlo è segno che non c’è più democrazia. |
IL REFERENDUM ABROGATIVO Temistocle Martines afferma: “Il referendum abrogativo è un istituto di democrazia diretta. Il popolo, recandosi alle urne, esprime il proprio giudizio sull'abrogazione (cancellazione) - in tutto o in parte - di una legge o di un atto avente valore di legge. Il quesito sottoposto agli elettori presuppone una risposta "binaria": sì o no all'abrogazione. Chi vuole "cancellare" una determinata norma, perciò, voterà "sì" all'abrogazione |
I 4 QUESITI REFERENDARI DEL 12 E 13 GIUGNO Da calendarizzare, secondo legge, tra il 15 aprile e il 15 giugno, i referendum abrogativi sono stati infine fissati per il 12 e 13 giugno. In un primo momento, era stato proposto l'accorpamento al primo o al secondo turno delle elezioni amministrative del 15-16 maggio. Tuttavia il Ministro degli Interni Roberto Maroni ha optato per la divisione delle due consultazioni, dichiarando che «il referendum si svolgerà il 12 e 13 giugno secondo una tradizione italiana che ha sempre distinto le due date»[1]. A favore dell'accorpamento si sono dichiarati invece i comitati promotori e l'opposizione parlamentare |
CI VEDIAMO AI BAGNI - 2 Messi da parte nel Medioevo, secoli di pudori indotti soprattutto dal cristianesimo, i bagni di mare e di sole furono riscoperti soltanto nell’Ottocento. Il passaggio fondamentale dalle terme agli stabilimenti balneari non avvenne sulle rive dell’assolato Mediterraneo, ma nella grigia e laboriosa Inghilterra. Ordine! Nel ‘700 erano state riscoperte le thermae: salutari luoghi di ritrovo dell’alta società. La meta must dell’aristocrazia inglese era l’elegante Bath* |
CI VEDIAMO AI BAGNI I ricchi Romani di duemila anni fa avevano il viso lungo. “I bagni di mare eccitano e sviluppano il corpo” osservava Plinio il Vecchio. Tra le località più alla moda, quelle a portata di biga per intenderci, ritrovo di imperatori e patrizi, c’era Baia, splendida insenatura vicino a Napoli, dove il mitologico Ulisse seppellì il fedele Bajos, il compare dell’ubriacatura al ciclope Polifemo. Chi poteva si costruiva una villa, possibilmente enorme e lussuosa. E a quanto pare poterono permetterselo personaggi come Giulio Cesare, Pompeo Magno, Marco Antonio, il poeta Lucullo e il grande Cicerone. |
Speciale 150! … 12 Aprile: Attentato alla fiera! Dodici aprile 1928, re Vittorio Emanuele III è atteso a Milano per l’inaugurazione dell’Istituto dei tumori e della IX Fiera campionaria. Alle 9.50 piazza Giulio Cesare è gremita di persone! Quando la bomba esplode davanti al civico n. 18 cadono più di 60 persone, corpi straziati, arti e sangue. È strage. I morti saranno 20, alcuni dei feriti rimarranno mutilati. È l’attentato più grave del ventennio … |
PRECARIO MONDO. Ascanio Celestini - il manifesto Un operatore di call center mi dice che qualche anno fa viveva al centro di Roma, divideva l'affitto con un amico e aveva tempo per suonare e andare in tournée. Si considerava un musicista e utilizzava il call center come sponda. Adesso sta in periferia con tre studenti, lavora full time per sopravvivere, non ha più tempo per suonare e comunque anche la richiesta di concerti è diventata così striminzita che non ci camperebbe... |
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